CARTIERE, SINDACATI PREOCCUPATI

Cartiere Fabriano, la preoccupazione delle segreteria Nazionali
SLC–CGIL FILSTE-CISL UILCOM-UIL. Il punto

Mercoledì 23 luglio 2019 a Verona, per dar seguito alla richiesta di procedura Art.7 CCNL
vigente, si sono riunite le RSU del Gruppo Fedrigoni, le Organizzazioni Sindacali nazionali e
territoriali, la proprietà nella persona del nuovo Amministratore Delegato Dr. M Nespolo e il
Management Aziendale.
Durante l’incontro l’Amministratore Delegato ha da subito chiarito che anche la recente
acquisizione del gruppo Cordenons è parte integrante del gruppo e partecipa a tutti gli effetti
ai risultati economici dello stesso, ed inoltre il Fondo da lui rappresentato ha intenzione di
crescere anche per linee esterne con ulteriori acquisizioni alcune delle quali potrebbero
essere ufficializzate nel mese di settembre.
Sono stati illustrati i risultati produttivi ed economici relativi all’anno 2018, che hanno visto un
incremento dei volumi, dei ricavi e che hanno generato, malgrado un costo della materia
prima cellulosa (+28% su base annua), un EBTDA di 137ML di euro con un +12% di
consolidato.
Il trend positivo è continuato anche nel primo quarter che fa segnare un + 8% nelle vendite e
un +14% di Ebit.

Malgrado questi risultati positivi, il calo dei volumi è oggi evidente e quindi oltre a
programmare fermate collettive più lunghe di quelle previste, non si è potuto escludere se
l’andamento rimane questo, anche il ricorso ad ammortizzatori sociali.
Il calo dei volumi non è omogeneo, ma ad oggi porterebbe come sovracapacità produttiva un
intero stabilimento e quindi si cercherà distribuendolo fra tutti, di sopperire anche nel cercare
turnazioni più favorevoli sospendendo la dove è possibile, anche il ciclo continuo.
E’ stato sottolineato che non c’è l’intenzione come in passato di produrre per il magazzino
ma, anzi di farlo solo per vendite avvenute; infatti sul campo anche del marketing,
commerciale e della soddisfazione al cliente sono stati fatti ingenti investimenti anche con
l’innesto di manager del settore per cecare di recuperare un numero importante di tonnellate
per la produzione.
Nella sua relazione ha confermato che l’obbiettivo del Gruppo è quello di diventare leader nel
mondo, nella produzione di carte speciali per packaging, etichette, stampa, ologrammi e
carte di sicurezza, chiarendo che Fedrigoni si sta affermando in un mercato difficile,
confermato dai buoni risultati ottenuti nel primo semestre del 2019, soprattutto nei segmenti
delle etichette e delle carte speciali.

Discorso a parte che preoccupa non poco Le Segreterie Nazionali è quello che riguarda il
comparto cosiddetto della Carta Moneta che vive un periodo di sofferenza dovuto al fatto che
l’acquisizione di ordinativi attraverso le gare è molto più difficile perchè spesso si incappa in
problemi di natura politica coi vari governi o banche centrali che poco hanno a vedere con
linee di natura commerciale.
In tale ottica, l’azienda ha sottolineato che con le manovre fatte e le intese trovate a livello
locale in particolare nella zona Marche, sopperirà al forte calo in questa area fino alla fine
dell’anno ma allo stato attuale desta forte preoccupazione il carico ad oggi inesistente per
l’anno 2020 ed ha quindi comunicato che se non si troveranno commesse con una
marginalità positiva si potrebbe prendere in considerazione l’ipotesi di cedere alcuni asset
non ritenuti core business e cioè appunto la divisione banconote e sicurezza.
A tale proposito ed a specifica domanda l’A.D., ha risposto che è stato affidato un mandato
esplorativo ad una società di consulenza apposita per cercare e ricevere eventuali proposte
di acquisizione.
Tale eventuale cessione del settore della stampa di banconote, coinvolgerebbe molte risorse
nello stabilimento fabrianese di Vetralla, l’unico del gruppo dedicato alla realizzazione sia
degli Euro sia delle valute straniere. Inoltre ha comunicato le manifestazioni di interesse
ricevute da altri operatori per possibili joint venture o partnership nel comparto sicurezza
relativo alle banconote, dando mandato ad un soggetto terzo di raccogliere tali richieste per
valutare eventuali sinergie con l’obiettivo della salvaguardia dei posti di lavoro”.

Le Segreterie Nazionali hanno sottolineato che il mancato ricambio di manager a livello
locale, ha determinato timori tra i lavoratori che hanno fatto scaturire voci incontrollate,
situazione questa che va affrontata in tempi brevi, riprendendo quel dialogo che non è mai
mancato nel gruppo Fedrigoni e che è stato sinonimo di ottime relazioni industriali rivelandosi
un valore aggiunto nella soluzione dei problemi.
Le OO.SS hanno tutte sottolineato che verrà prestata molta attenzione al percorso di
costruzione del piano industriale con l’obiettivo di salvaguardare il perimetro occupazionale e
le conoscenze professionali al fine di garantire la competitività del gruppo in un’ ottica
tendente allo sviluppo degli storici brand che sono patrimonio dell’industria italiana.