CICCIOLI (FDI): “SS 76, SERVE UN PRESTITO PONTE COME PER ALITALIA”

Di Carlo Ciccioli, Fratelli d’Italia Marche

Fabriano – Il blocco dei lavori sulla variante alla Statale 76 nel tratto Serra San Quirico-Fossato di Vico è davvero “Indecente”! Ora va avanti dal settembre 2018, dopo anni di ritardi, e le dichiarazioni rassicuranti delle Istituzioni non hanno prodotto ad oggi alcun risultato. La protesta delle aziende subappaltatrici e dei lavoratori che hanno eseguito i lavori senza esser stati pagati, per una somma complessiva di 40 milioni si euro, sono sacrosante. Purtroppo, come è noto, in Italia le procedure giuridiche e burocratiche, quando ci sono crisi aziendali e finanziarie, sono inestricabili, durano anni e non se ne esce. Fatto salvo che la Magistratura Civile e Fallimentare deve fare il suo corso, possibilmente però in tempi celeri, la soluzione del problema reale, cioè il completamento dei lavori per un tratto di strada che è in corso da 16 anni, non può essere demandata al contenzioso amministrativo. Vogliamo ricordare due casi di scuola, uno regionale e riguarda l’Aeroporto di Falconara e la Società Aerdorica, in stato di richiesta di concordato preventivo presso il Tribunale fallimentare di Ancona.

Per far sopravvivere la gestione dell’Aeroporto, la Regione Marche l’ha già finanziata con un prestito di 7 milioni di euro e si appresta a versare, con l’autorizzazione dell’Unione Europea, altri 25 milioni di soldi pubblici per vendere la Società ai privati e rilanciarla. Quei soldi servono a pagare fornitori e creditori e a permettere la gestione ordinaria dell’aeroporto, al netto del contenzioso giudiziario sul passato che ovviamente è in atto nelle sedi competenti. La stessa cosa ha fatto lo Stato per Alitalia: per non farla fallire, permetterne la continuità operativa e venderla ai privati, lo Stato ha dapprima versato alla Società un prestito-ponte di 700 milioni di euro, ed è ora previsto un altro versamento di centinaia di milioni per la sua sopravvivenza in attesa di un nuovo compratore, dopo la restituzione della Società degli Emirati Arabi Etihad, che ha rinunciato all’acquisto.

Si tratta di operazioni strategiche che non possono seguire i normali iter procedurali. La stessa cosa va fatta per il caso Astaldi-Dirpa, che è in crisi economico-finanziaria, che necessita ovviamente di tempi lunghi per essere risolta attraverso l’acquisto da parte del Gruppo Salini Impregilo; è necessario l’intervento diretto e straordinario dello Stato attraverso un Decreto del Governo, che anticipi 40 milioni vincolati alle imprese creditrici, che oltre a non fallire a loro volta, possano onorare i loro debiti con i lavoratori, i fornitori e le banche. Poi lo Stato si tutelerà per il recupero almeno parziale della somma con atti giuridici. Tutto questo non è un favoritismo, ma un atto di giustizia nei confronti del territorio, delle sue esigenze di viabilità e di tutti gli onesti operatori. I parlamentari, gli Enti Locali, le Associazioni di categoria devono pressare il Governo affinchè tutto ciò sia fatto urgentemente: l’attesa è già stata troppo lunga e ci è costata già vittime innocenti in incidenti stradali che potevano essere evitati e la sofferenza sociale delle famiglie dei lavoratori coinvolti.