TORINO, CITTÀ INDUSTRIALE E CITTÀ D’ARTE
Torino, l’antica capitale sabauda è sicuramente una buona dimostrazione di come una città importante possa davvero cambiare pelle e identità. Dopo un secolo in cui è stata prevalentemente una città industriale, la filiera auto e tutto l’indotto che ruotava intorno a FIAT facevano sì che manifattura e fabbrica fossero l’esclusivo luogo di lavoro. A partire già dagli anni Ottanta quel modello, che per decenni ha fatto la fortuna di Torino, la globalizzazione, i nuovi mercati si sono poi aperti, la competitività e la città hanno dovuto affrontare quindi il ricostruirsi di una identità nuova. Torino così ha cambiato pelle, trasformandosi da città ad una vocazione a città aperta a molte vocazioni. La stessa industria è cambiata, concentrandosi su livelli di specializzazione più alti, la compagine finanziaria è cambiata grazie alla stagione di grandi fusioni bancarie, tanto che ora in città ci sono i due poli principali bancari del paese. E’ cresciuta così anche l’antica Università, con oltre 100.000 studenti, due atenei d’eccellenza e quasi 15.000 studenti stranieri. Torino ha investito forte nella cultura, grande scelta strategica che ha fatto si che la città divenisse anche un importante polo turistico e culturale. La città ha un notevole patrimonio culturale artistico e architettonico, la Reggia di Venaria che è diventata ormai uno dei più importanti siti museali d’Italia, Palazzo Reale, Palazzo Carignano, il Quadrilatero romano, Piazza Castello, la Galleria Sabauda, l’eccellenza mondiale del Museo Egizio, la Mole Antonelliana che conserva un museo sul cinema di alto livello.
Trasformazione dovuta grazie a fondazioni bancarie, imprese, società civile e amministrazioni che hanno aiutato questo processo e che hanno favorito ed individuato partnerships, donazioni e sponsorizzazioni. Grandi Mostre hanno portato alti flussi di visitatori, mostre create anche attraverso accordi coi grandi musei come l’Hermitage di San Pietroburgo e il Reina Sofia di Madrid, la logica di scambio, dei rapporti, anche per la musica vedi l’Orchestra del Teatro Regio attiva nei più prestigiosi teatri della musica. Torino così ha affrontato la crisi dei mercati, trasformandosi, Torino città d’arte, Torino Città Creativa UNESCO per il Design, Torino città legata alle grandi mostre e ai suoi musei moderni, Torino città di sport con le due squadre calcistiche di grande tradizione come Torino e Juventus, Torino città industriale, ma anche turistica, i giochi Olimpici Invernali del 2006 sono stato il coronamento e la vetrina Mondiale di questa voglia di cambiare e di trovare una nuova identità.
Francesco Fantini