SOLO IL 1,4% DEGLI EDIFICI DI NUOVA COSTRUZIONE E’ CON CRITERI ANTISISMICI

Sono solo Macerata, alla posizione n° 15 della classifica nazionale, e Pesaro, che occupa il 30° posto, le città marchigiane ad aver fornito i dati per “Ecosistema Scuola”, l’indagine annuale sulla qualità dell’edilizia scolastica presentata questa mattina a Napoli promossa da Legambiente insieme a Editoriale La Nuova Ecologia e Kyoto Club, con il contributo di Fassa Bortolo e Iccrea BancaIntesa, in partenariato con Ecomondo e Vastarredo. Escluse Ascoli Piceno per incompletezza di dati, Ancona, che quest’anno non ha risposto, e Fermo, che non ha mai partecipato all’indagine.

Nati prevalentemente come scuole (97,2%), gli edifici scolastici delle due città, edificati dopo l’entrata in vigore della normativa antisismica del ’74, sono il 58,3% contro il 36,4% della media nazionale. Il dato più preoccupante, però, è quello relativo agli edifici di più recente costruzione, che mostra come solo l’1,4% risulta edificato secondo criteri antisismici. Addirittura, la verifica di vulnerabilità sismica risulta eseguita solo su un esiguo 5,9% delle scuole, tutto questo in un territorio posto in zona sismica 2 e colpito, nel caso di Macerata, dal recente sisma del 2016.

Riguardo la manutenzione, le amministrazioni comunicano che ben l’80,6% delle scuole ha goduto di manutenzione straordinaria negli ultimi 5 anni, a fronte del 49,7% della media nazionale, arrivando oggi a un’esigenza di interventi urgenti solo per il 2,8%. La spesa per la manutenzione straordinaria nel 2017, però, si colloca molto al di sotto della media nazionale, mentre è al di sopra della media quella per la manutenzione ordinaria. Da ciò scaturisce un quadro sulle certificazioni con molte luci e qualche ombra: tutti gli edifici dispongono di certificazione igienico-sanitaria, di porte antipanico, di impianti elettrici a norma, dei requisiti di accessibilità; ben il 92,9% del certificato di prevenzione incendi. Sono sotto la media nazionale, invece, gli edifici con certificato di agibilità (52,9%) e quelli con collaudo statico (17,6%). Inoltre solo il 17,6% degli edifici presenta indagini diagnostiche sui solai e su appena il 5,9% sono stati realizzati interventi per la loro messa in sicurezza.

“Abbiamo sempre di fronte un quadro dell’edilizia scolastica marchigiana non del tutto soddisfacente – commenta Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche –. I dati relativi alla mancanza del certificato di agibilità scolastica e delle verifiche di vulnerabilità sismica, in particolare, sono piuttosto preoccupanti. Per sanare questa situazione e assicurare lo stesso grado di sicurezza agli alunni, occorre conoscere lo stato di salute degli edifici scolastici situati nelle aree a rischio sismico maggiore, così da programmare le priorità d’intervento e la messa in sicurezza delle scuole maggiormente esposte, e, in generale, accelerare gli interventi di riqualificazione in tutte le scuole che ne necessitano. A questo scopo, ci appelliamo agli enti locali, che vanno aiutati con una semplificazione delle linee di finanziamento e sostenuti in fase di progettazione ed esecuzione dei lavori”.

Nel dossier, comunque, non mancano esperienze positive. Entrambe le amministrazioni marchigiane, infatti, sono impegnate a finanziare progetti educativi delle scuole e risultano abbastanza attente alla mobilità casa-scuola e alla sicurezza nelle aree antistanti gli edifici scolastici: il 65,3% usufruisce di scuolabus (a Macerata tutte le scuole), il 31,9% di pedibus, il 98,6% ha attraversamenti pedonali, il 27,8% vede presenti i nonni vigili durante l’entrata e l’uscita da scuola.

Buone notizie anche per quanto riguarda il servizio mensa: prodotti biologici sono presenti in tutte le scuole, con una media del 70% e a Macerata vengono privilegiati anche i prodotti a km0. Entrambe le amministrazioni nei bandi di appalto richiedono criteri ecologici nelle procedure d’acquisto, la stagionalità degli alimenti e menù alternativi per motivi culturali o religiosi. Il 27,9% delle mense ha una cucina interna, nel 20,6% si serve acqua del rubinetto e in tutte si utilizzano stoviglie monouso.

La raccolta differenziata dei vari materiali viene effettuata in tutte le scuole, quella delle pile per il 76,4%. Il 16,7% di edifici utilizza energie rinnovabili, con una maggiore presenza di impianti solari termici (58,3%) rispetto ai fotovoltaici (41,7%), dato in controtendenza rispetto a quello nazionale che vede un maggior utilizzo del fotovoltaico rispetto al termico.

Relativamente al rischio ambientale, solo Pesaro ha effettuato monitoraggi sulla presenza di amianto nelle scuole, con nessun caso certificato rilevato, mentre nessun monitoraggio del radon risulta eseguito dalle due città. Le scuole con wifi sono il 52,8%, il 41,7% ha adottato il principio di precauzione implementando reti completamente cablate. L’innovazione tecnologica e ambientale degli edifici scolastici spesso passa attraverso scelte più ampie, come un progetto di rigenerazione sociale, educativo e ambientale di un territorio o un quartiere, come narrano molte delle Storie di scuole sostenibili, i dieci casi virtuosi di edifici scolastici nuovi o riqualificati contenuti nel dossier di Legambiente, tra cui rientra la Scuola Primaria Felice Socciarelli di Ancona, costruita interamente con materiale antisismico e all’insegna del risparmio energetico.

cs