FABRIANO RICORDA MICHELE PAVONI, CERRETO IL BARBIERE ROSILIO

Fabriano ricorda il dottor Michele Pavoni (foto), medico del reparto Malattie infettive dell’ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna deceduto giovedì a soli 44 anni nel corso di un violento incidente stradale a Granarolo, a pochi chilometri dalla sua città che, dal 2009, lo aveva accolto, per lavoro, nel migliore dei modi. Michele, fabrianese, lascia il papà e i familiari tutti nel dolore per una morte improvvisa avvenuta lungo la strada provinciale che percorreva quasi tutti i giorni. Un terribile frontale contro un camion che trasportava girasoli non gli ha lasciato scampo e a nulla è servito l’arrivo tempestivo dei sanitari. Chiusa nel silenzio la sua fidanzata che avrebbe sposato l’anno prossimo e i suoi amici. “Un grande abbraccio Michele, ci lasci un grande vuoto e un dolore immenso. Ancora non ci credo. Il Signore ti accolga presso di Lui e tu prega per noi. Grazie per tutto” il ricordo del dottor Leone Furbetta, collega e amico col quale condivideva anche l’attaccamento alla parrocchia Cattedrale di Fabriano. Qui Michele è cresciuto, ha ricevuto i sacramenti e ha collaborato con i parroci, prima don Aldo Mei, poi don Alfredo Zuccatosta. Negli ultimi anni faceva parte del coro. Quando tornava da Ravenna trovava sempre il tempo per i suoi amici, per la chiesa di San Venanzio e per cantare con il gruppo. “Chi come noi lo ha conosciuto e amato non può non ricordare la sua nobiltà d’animo e la sua profondità di cuore e di fede – lo descrive Fra’ Luca Maria Gurrera della fraternità francescana di Montevago in Sicilia, dove Pavoni aveva trascorso alcuni periodi della sua vita. – E’ stato un medico puntiglioso e amorevole, un amico sincero e fedele”. Con molta probabilità oggi avrà luogo l’ultimo saluto a Ravenna. Si attende il nulla osta da parte del magistrato per poter stabilire data e ora dei funerali. Se l’ok arriverà questa mattina la salma di Michele raggiungerà Fabriano domani per il funerale in Cattedrale. Colleghi, compagni dell’università di Bologna e amici, in questi giorni, sono stretti intorno ai familiari che sono saliti a Ravenna.

Cerreto ricorda il barbiere

Cerreto d’Esi saluta Rosilio Bendia, lo storico barbiere della piccola cittadina che ha fatto barba e capelli per una vita intera a migliaia di persone deceduto a 91 anni.  Conosciuto da tutti, aveva l’attività commerciale vicino alle mura del castello, in centro. Le esequie si sono svolte ieri nella chiesa parrocchiale, poi la sepoltura nel cimitero. In tanti si sono stretti alla moglie e ai figli in questo momento di dolore. “Rosilio – hanno detto gli amici alla camera ardente – era un vero e proprio punto di riferimento per molti di noi. Aveva cominciato come ragazzo di bottega prima della seconda guerra mondiale. C’è chi andava da lui in negozio quasi tutti i giorni per un saluto e quattro chiacchiere anche senza avere la necessità di procedere al taglio di barba o capelli”. Negli anni ha insegnato il mestiere a molti giovani del comprensorio che oggi, grazie a lui, si ritrovano un lavoro tra le mani.

Marco Antonini