SCHERMA INTEGRATA, VIA ALLE GARE. BEBE VIO IN PIAZZA RACCONTA LA SUA STORIA

Jesi – Schermidori pronti all’affondo, oggi e domani si terranno le gare dei Giochi Europei della Scherma Integrata. PalaTriccoli aperto al pubblico per assistere al torneo che vedrà atleti normodotati e disabili da tutta Europa sfidarsi divisi nelle tre armi (Fioretto, Spada e sciabola) insieme con la nazionale paralimpica italiana, senza distinzione di nazionalità, tutti in competizione alla pari. Oggi pomeriggio 7 settembre, poi, dalle ore 18, in piazza delle Monnighette a Jesi ancora un momento emozionante con gli atleti racconteranno le loro storie di vita “oltre le barriere”. Tra fgli interventi spicca quelli della campionessa di fioretto Bebe Vio, insieme alla delegata Fispes e madre di atleti con disabilità Sabina Schiavoni, alla nuotatrice paralimpica Francesca Kosinska, al coach Romeo Iannone.

Mercoledì pomeriggio si è tenuto invece il seminario di approfondimento su sport e economia. Turismo, risparmio sulla spesa sanitaria, servizi e prodotti, l’attività sportiva è una vera impresa che genera economia. Al tavolo dei relatori hanno cercato una strategia comune di sviluppo incentrata sullo sport la dirigente Regione Marche del servizio Innovazione Patrizia Sopranzi, il ricercatore dell’Università politecnica delle Marche Valerio Temperini, il presidente della fondazione Cardinaletti, Andrea Cardinaletti, il responsabile dell’Udinese Calcio Academy Maurizio Franzone, il presidente Esitur Daniele Crognaletti nell’incontro moderato dal project manager di Eurocube Marco Cardinaletti. Temperini ha invitato imprese e enti pubblici ad avere una “cultura del dato” per poter stimare con precisione le ricadute economiche dello sport. Calzature e abbigliamento sportivo, carrozzine in fibra di carbonio, food, Sopranzi ha portato alcuni esempi di aziende innovative nate nelle Marche grazie alla leva dello Sport. Crognaletti ha raccontato l’esperienza dei suoi boot camp legati alla scherma, atletica e taekwondo: partiti con 10 iscritti, in 6 anni sono arrivati a 3.800 partecipanti, generando economia per il turismo locale.

La necessità di una mentalità imprenditoriale nella gestione dell’offerta sportiva è stata ricordata anche da Andrea Cardinaletti in un momento in cui allo “sport sono venute a mancare le risorse del mecenatismo o il potere politico”. Fare impresa con lo sport che è stato applicato nell’esperienza dell’Udinese Calcio spiegata da Franzone. Un modello di business, dagli sponsor fino alle accademie per la scoperta dei giovani talenti, che vale il 22% dell’intero bilancio societario della squadra di Serie A.