MANOVRE FOLLI, INVERSIONI A ‘U’ CONTRO L’USCITA DI CANCELLI CHIUSA

Manovre folle lungo la Strada Statale 76 all’altezza dello svincolo di Cancelli. Inversione a U dopo la galleria per non perdere tempo e benzina. Da quando è stato chiusa nuovamente la rampa di uscita per tutti coloro che provengono dall’Umbria, (nella foto la curva pericolosa aperta recentemente e poi chiusa) per il completamento dei lavori, agli automobilisti non resta che mettersi le mani sui capelli, armarsi di tanta pazienza, continuare a viaggiare con il limite imposto a 40 chilometri orari e fare più strada di quella prevista. Per andare a Sassoferrato e quindi a Pergola e Marotta, o nella zona industriale di Marischio, infatti, bisogna superare Cancelli, arrivare allo svincolo Fabriano Est e tornare indietro fino all’uscita aperta solo per quelli che arrivano dalla città della carta. Risultato? Almeno 6 chilometri in più, la perdita di tempo e di carburante. Una soluzione, da non imitare, l’hanno ideata molti automobilisti che, una volta superata la galleria di Campodiegoli, prima del rettilineo, mettono la freccia a destra, si fermano sulla piazzola e fanno inversione a U nonostante i divieti e quei piccoli separatori di carreggiata posti in mezzo alla strada. La segnalazione è di un camionista del posto che, proprio ieri, ha visto con i suoi occhi due macchine fare questa manovra azzardata davanti a lui. A dimostrazione della pericolosità di questa inversione in una strada cantiere, il potenziamento delle pattuglie lungo la zona per monitorare la situazione ed elevare eventuali multe. Incidenti in questa tratta avvengono molto spesso. Per questo i residenti sperano nel completamento dei lavori quanto prima. Dopo l’annuncio di 59 esuberi con l’avvio della pratica del licenziamento collettivo da settembre, ci si aspettava qualcosa da Roma, come la convocazione del Cipe per sbloccare i progetti relativi alla SS76 e alla Pedemontana, ma ad oggi ancora niente di nuovo sotto il sole e la strada rischia di rimanere incompiuta con gli automobilisti costretti a inventarsi di tutto pur di non rimanere intrappolati in mezzo ai cantieri e far sentire la loro protesta.

Qui Fabriano

“Mi reco spesso a Fabriano, avevo mio suocero all’ospedale, ed ho constatato la pericolosità della strada comunale che va, dal passaggio a livello di Melano fino al ponte della Spina. Non esistono più le strisce bianche e tantomeno non ci sono segnali luminosi e quando ti viene di rimpetto un’altra macchina con i fari accesi, magari alti, non si vede più niente con il rischio di finire fuori strada. Segnalo infine il passaggio pedonale elevato nel punto Eurospin, da tinteggiare anche quello nella dovuta maniera”. Così Luciano Vitaletti, sassoferratese in trasferta a Fabriano, punta il dito contro la manutenzione delle strade e chiede più attenzione da parte dell’Amministrazione comunale.

Marco Antonini