MARCO PAOLINI INAUGURA TAU – TEATRI ANTICHI UNITI
Domani, venerdì 29 giugno, al Teatro Gentile di Fabriano con Marco Paolini in ‘U. Piccola Odissea tascabile’ si apre il sipario sulla ventesima edizione del TAU/Teatri Antichi Uniti, rassegna regionale di teatro classico che in una coniugazione funzionale e gradevole di beni e attività culturali offre l’opportunità di fruire i luoghi di interesse archeologico per la spettacolarizzazione restituendoli ad un ampio uso dall’impegno congiunto di MiBACT, Regione Marche, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche, AMAT e i Comuni di Ancona, Ascoli Piceno, Corinaldo, Cupra Marittima, Fabriano, Falerone, Fano, Grottammare, Macerata, Matelica, Monte Rinaldo, Pesaro, San Severino Marche, Urbisaglia. U è un’Odissea tascabile ridotta a un oratorio diviso in movimenti, rapsodie ballate e frottole. È preceduto da un’invocazione, un Preludio diviso in cadenze che anticipa brevemente sia la vicenda che le chiavi di lettura. La storia di U non finisce con il ritorno in Patria. Un epilogo serve a narrare la morte di U non come prevista dall’indovino Tiresia, ma come immaginata da Dante, in mare. La narrazione di Paolini viaggia su invenzioni di linguaggio immediato, pop, politicamente scorretto ma che mantiene fedelmente tutte le corrispondenze con le tappe, gli incontri e le peripezie del viaggio omerico. L’oralità riassume i canti dell’Odissea attraverso una sorta di verso libero che a tratti si fa ritmo sonoro, ballata che viaggia tra luoghi comuni, gli oggetti simbolo e feticci del nostro tempo trattati come isole di spazzatura galleggianti in mare. Non c’è compassione nella lingua quando descrive la terra, il mare è l’unico luogo dove essa può ancora avere un senso.
È una storia tagliente questa narrata dal punto di vista di chi per salvarsi deve mentire, travestirsi, ingannare, combattere. La rotta tortuosa di U incrocia altre traiettorie di naufraghi. La barca di U è diventata una flotta. Per ridare dignità a un milione di odissee serve immaginarne il coraggio, la bellezza e l’astuzia e non solo l’orrore. Serve stupore e non solo pietà, serve ironia dentro la tragedia. Andrea Zanzotto diceva che la poesia è come una lettera che deve mendicare ascolto viaggiando fino a trovare un destinatario. Anche se non ambisce al titolo di poeta, l’attore sa che dovrà mendicare attenzione in questo tempo alla sua storia. E sa anche che sta a lui riuscirci. “Ho scritto questa sintetica Odissea – afferma Marco Paolini – sedici anni fa e da allora l’ho letta e suonata di tanto in tanto, sia da solo che in compagnia. Giorgio Gaslini e Uri Caine hanno composto e improvvisato per la prima esecuzione nel 2003. Poi Mario Brunello e Tolo Marton mi hanno accompagnato e guidato nel rileggerla qualche anno dopo. Mi piace immaginare che succederà ancora di trovare musicisti complici in questo viaggio, nel frattempo ho ripreso ad allenarmi per narrarla e suonarla anche da solo. Non voglio più leggerla, vorrei che imparasse a camminare da sola”.
Informazioni e biglietti (posto unico numerato 15 euro, ridotto 12 euro): biglietteria del teatro (0732 3644) oggi, giovedì 28 giugno dalle 16 alle 19 e domani, giorno di spettacolo, dalle 19 ad inizio previsto alle ore 21.30. Prevendite anche presso biglietterie circuito AMAT (071 2072439 – www.amatmarche.net9 e on line su www.vivaticket.it.