A PRANZO CON L’AVIS… ASPETTANDO IL TROFEO

Appuntamento al 26 Maggio 20° con il Trofeo Città di Fabriano al quale prendono parte gli alunni delle scuole medie di Fabriano che si metteranno alla prova con una corsa campestre organizzata dalla Podistica AVIS di Fabriano, inoltre per il mese di giugno sono previsti altri eventi che il presidente della sezione cittadina, Luciano Bano, ha spiegato nel corso della prima edizione di “A pranzo con l’Avis”, tenuta il 19 presso il Ristorante “Cavallo Pazzo” di Fabriano. Un menù ricco di prelibatezze preparato da Simone e Fabrizio, ha deliziato i palati dei 35 giovani che hanno aderito a questa iniziativa e grazie al dee-Jay, Mauro Boldrini, hanno vissuto ancor più la piena partecipazione ad un incontro pienamente riuscito. I quasi quaranta giovani partecipanti sono tutti ragazzi e ragazze che frequentano gli Istituti di secondo grado di Fabriano e a prescindere dal loro comune di residenza, alcuni sono arrivati dall’Ipsia di Matelica, mentre tutti gli altri sono approdati al “Cavallo Pazzo” dai Licei Classico, Scientifico, Artistico, dal “Morea- Vivarelli”, dall’Itis nelle sue varie specializzazioni. “Un pranzo” ha detto il presidente dell’Avis di Fabriano Luciano Bano, che abbiamo scoperto avere l’hobby del canto “per tutti i nati nell’anno 2000. Lo abbiamo chiamato così per coinvolgere tutti coloro che compiranno quest’anno 18 anni, quindi anche dopo l’evento. Per l’occasione abbiamo fatto intervenire la dr.ssa Paola Corinaldesi dello staff medico del Centro Trasfusionale di Fabriano che ha illustrato con efficace sintesi il significato della donazione di sangue concedendo spazio alle domande dei ragazzi intervenuti, fattore quest’ultimo che ha permesso di fare chiarezza su tanti ed errati luoghi comuni”.  Il presidente del Sodalizio, ovviamente dopo aver portato a termine la storia dell’Avis di Fabriano, che vanta tra gli altri primati, quello di esserestata la terza ad essersi costituita nella Marche e ancora oggi, nonostante la situazione economica che contraddistingue la città non ha impedito nel 2017 di raccogliere oltre 4100 donazioni mentre sono oltre 90 i nuovi donatori che si sono iscritti nello stesso periodo. Invito, naturalmente esteso agli junior presenti, che per la maggior parte hanno manifestato l’intenzione di associarsi questa realtà, seguendo anche l’esempio di molti dei loro genitori donatori.

“Vanto e orgoglio di tutta la nostra città – sono ancora parole di Bano – un esempio seguito in tutta la Regione, un territorio che ha dimostrato e dimostra un alto livello di senso civico ed esprime l’altruismo che ci contraddistingue. Non cerchiamo applausi ma ci piacerebbe che ogni cittadino riflettesse sull’importanza del dono del sangue. Che si apprezzasse l’estrema sicurezza di ogni sacca, del resto da oltre 10 anni non si registrano in Italia malattie trasmesse tramite trasfusioni, comportando però che alcuni di noi anche volendo non possano donare sangue, magari solo temporaneamente. Ecco perchè ogni nuovo donatore è una ricchezza per tutta la comunità e se è giovane lo è ancor di più, sia per la qualità del suo sangue che per gli anni in cui potrà farlo. Essere donatore significa volersi bene, sottoporsi periodicamente a controlli, praticare medicina preventiva, seguire corretti stili di vita. Se vogliamo essere altruisti dobbiamo imparare a voler bene prima di tutto a noi stessi e così anche il sangue che doniamo sarà migliore. Valori e alto senso civico accresciuti dalla considerazione che il donatore ha diritto ad una giornata di riposo per salvaguardare la propria e l’altrui incolumità, non perché sia un privilegiato, infatti, statisticamente meno del 20 % usufruisce del giorno di riposo e il sabato è il giorno in cui si presentano più donatori. Certo – aggiunge – l’invecchiamento della popolazione fa sì che gran parte dei donatori abbia un’età superiore ai 45 anni e, pur mantenendo un corretto stile di vita, subiscono le ingiurie degli anni. Senza contare, poi, che la popolazione stessa di Fabriano è in costante diminuzione tanto che solo negli ultimi due anni è calata di quasi mille unità. Inoltre, ammesso e non concesso che se la crisi ha determinato un calo di donazioni è perché ha costretto molti a cercare altrove lavoro oppure studiare, magari molto lontano, e nonostante ciò quando torna va a donare il proprio sangue. Anche fosse una volta l’anno, dimostrando sempre l’attaccamento al proprio territorio”. Il presidente ha poi portato un ulteriore esempio di interesse verso i giovani, parlando del sostegno e della collaborazione dato alle squadre giovanili del Fabriano Rugby, di cui si è tenuto il Decennale venerdi 18 e sabato 19 maggio.

“In ogni caso – ha concluso – rimane fondamentale la solidarietà, la vicinanza umana e lo spirito di mutua reciproca assistenza contenuti in ogni sacca, perché non va mai dimenticato che nonostante i progressi della Medicina, l’uomo resta e resterà ancora per molto tempo l’unica fonte di sangue per sostenere ed aiutare la ricerca della soluzione dei problemi cui la Scienza cerca di porre rimedio, per cui siamo e saremo ancora per molto tempo indispensabili. Pertanto affinché questa catena non si interrompa è bene che tutti i cittadini potenzialmente idonei, soprattutto se giovani, comprendano l’importanza della donazione per gli altri ma anche verso sé stessi e si iscrivano alla nostra Associazione”.

cs