SCUOLA GIOVANNI PAOLO II, LA PAURA DEI GENITORI

Fabriano – Cresce la preoccupazione dei genitori della scuola media Giovanni Paolo II dell’istituto comprensivo Aldo Moro di Fabriano. Dopo la chiusura d’urgenza dell’asilo nido di via Petrarca, i familiari degli studenti manifestano incertezza sul futuro della scuola situata nel quartiere Misericordia e chiedono una presa di posizione da parte dell’Amministrazione comunale. “Vogliamo conoscere il futuro dello stabile frequentato dai nostri figli perchè non ci sentiamo sicuri” dichiara Meri Latini, mamma di un ragazzino e rappresentante di classe. “L’analisi dell’indice di vulnerabilità è stata fatta – risponde il sindaco, Gabriele Santarelli – stiamo aspettando l’esito dallo studio privato che è stato incaricato di accertare lo stato di salute di questa struttura. Se non è sicura verrà subito chiusa, come abbiamo fatto con il nido Giro Girotondo”. Con le scosse di terremoto che non si sono mai fermate, anzi, nelle ultime settimane si sono fatte sentire con più frequenza del solito, i genitori della scuola Giovanni Paolo II, 12 classi in tutto, vivono nella paura. “Sono quasi tre mesi che il Comune ci deve dare una risposta sull’indice di vulnerabilità sismica. Noi – dichiara Meri Latini – continuiamo a chiedere informazioni, ma dopo svariate risposte sul fatto che ci sono stati dei ritardi perché l’analisi è più complessa del previsto non abbiamo più ricevuto più nulla. Non è più possibile aspettare, le scosse si susseguono tutti i giorni. La nostra ansia è alle stelle. Mandare il proprio figlio a scuola dovrebbe farci sentire sicure e tranquille, ma in Italia questo è un lusso che non possiamo permetterci e non possiamo neppure avere delle risposte perché pare che a nessuno interessa”.

Sulla vicenda prende posizione il primo cittadino. “Siamo in attesa dell’esito degli esami che dovrebbe arrivare nei prossimi giorni. Quello che potevamo fare – precisa Santarelli – lo abbiamo già fatto: mettere in sicurezza due stanze e chiudere la palestra. Appena avremo i dati, in base al responso decideremo il da farsi. Due le soluzioni in caso di esito negativo: effettuare i lavori oppure demolire e ricostruire. I fondi sono comunque già stanziati e per l’eventuale trasferimento abbiamo trovato la sede: lo stabile sopra l’ex Coop, in via Buozzi, dove sono stati, per diverso tempo, anche gli alunni del liceo Stelluti”. I genitori criticano anche il fatto che il finanziamento per la costruzione della nuova scuola c’è, ma in modo teorico in quanto non sono arrivati nelle casse comunali. “Speriamo che i nostri figli non debbano stare in quello stabile – riferiscono alcuni padri di famiglia – fin quando non arriveranno fisicamente i soldi. Non si possono fare questi giochi politici con la sicurezza dei nostri ragazzi perchè la loro sicurezza non ha colore politico”. Intanto il sindaco Santarelli spiega che, a seguito di ulteriore colloquio con il commissario alla Ricostruzione, Paola De Micheli, sembra che “nel secondo decreto sulla ricostruzione siano previsti dei fondi anche per garantire la continuità didattica e il trasferimento delle classi in altre sedi provvisorie. In poche parole l’affitto del nuovo stabile che dovrà essere utilizzato nel momento in cui verrà demolita o risistemata la scuola Giovanni Paolo II verrà pagato non con soldi comunali, ma con i fondi della Protezione civile”.

Marco Antonini