“COMUNQUE VINCE LA VITA!”

Jesi – Dopo la messa Crismale di Mercoledì Santo e la celebrazione del Giovedì Santo, oggi, Venerdì 30 marzo, il Vescovo di Jesi, monsignor Gerardo Rocconi sarà disponibilità per le confessioni in duomo nel pomeriggio. Alle ore 18,30 appuntamento con la celebrazione della Commemorazione della Morte del Signore. Alle ore 21: Via Crucis con partenza dal Duomo. Domani, Sabato Santo 31 marzo, dalle ore 16 alle 19 spazio alle confessioni. Alle ore 22.30, sempre in Cattedrale, solenne Veglia Pasquale. Domenica di Pasqua il presule preside la santa Messa alle 10.30 presso il Santuario delle Grazie e alle 18,30 in Cattedrale. Lunedì 2 aprile alle ore 18.30 in Cattedrale Santa Messa e processione nel 6° anniversario dell’Adorazione perpetua.

Comunque vince la vita – il messaggio di monsignor Rocconi

«Se Gesù è vivo, di che cosa dobbiamo avere paura? Se Gesù è vivo, come fa il nostro cuore a non essere traboccante di gioia?». Questo è il pensiero che mi accompagna in questi giorni. L’augurio di Buona Pasqua che vi rivolgo vuole esprimere questa fiducia che viene dal fatto che Gesù è realmente risorto. Noi credenti abbiamo bisogno soprattutto di riconoscere e gridare a tutti quanto il Signore opera in mezzo ai suoi figli! Pasqua è la festa della vita. Pasqua è la festa dell’inizio di una nuova creazione. È la festa della speranza. È la certezza che a Dio nulla è impossibile: basterebbe avere fede quanto un granello di senape per vedere le meraviglie che Egli compie. Basterebbe scommettere su di lui e sul suo amore, sulla sua tenerezza, sul suo essere Padre per cambiare la nostra vita e di conseguenza il mondo. E invece no! Purtroppo non è così. Spesso prevale la paura, magari mascherata di bei ragionamenti, di parole grosse, di analisi specialistiche. Discorsi, atteggiamenti, scelte che di fatto dicono solo la paura e la mancanza di profezia. È il Papa stesso che ci ha invitati a essere coraggiosi nell’accogliere la novità della resurrezione nel suo messaggio per la Quaresima, allorché in maniera oserei dire spietata ha messo in luce il triste cammino di questo mondo che non vede la luce della resurrezione. Cosa ha detto il Papa? Ci ha parlato della difficile situazione dei giovani ai quali falsi profeti propongono rimedi facili quali la droga, relazioni affettive usa e getta oppure guadagni facili, ma disonesti. Il Papa ha parlato di una carità che si spegne, anzitutto per l’avidità: avidità di cose o di denaro, per cui si rifiuta il Dio fonte di consolazione e di gioiosa compagnia, con la conseguenza di rimanere nella desolazione. Il Papa ha ricordato i tanti scarti e i tanti rifiuti che questa nostra società fa: dagli anziani a coloro che chiedono ospitalità. Il Papa ha parlato anche dei bambini ai quali non viene data la possibilità di vivere. E a questo proposito vorrei ricordare che nel 2016 (ultimo anno di cui si hanno i dati), gli aborti sono stati quasi novantamila. Novantamila figli uccisi. E ora anche nella nostra città di Jesi si è fatta di nuovo questa scelta di servizio di morte!

Se vogliamo ancora per un momento guardare questo nostro mondo come non rendersi conto di tante altre assurde scelte di morte. Si calcola che i morti dell’attuale guerra in Siria siano poco meno di mezzo milione e quasi due milioni i feriti. Questo è quello che ci salta di più all’occhio. Sappiamo che la guerra c’è in tanti altri luoghi come ci sono persecuzioni contro le minoranze o persecuzioni, in particolare, contro i cristiani. Fino a pochi giorni fa parlavamo di un reale rischio di guerra nucleare. Sentiamo continuamente notizie riguardo alla violenza gratuita di chi ha armi in mano ma non è capace di rispettare la dignità delle persone. Guardando il nostro Paese, ne vediamo tutta l’insicurezza. Pensiamo alle violenze sulle donne, alle uccisioni di una donna ogni tre giorni. Pensiamo a tutto il problema educativo. Se con forza continuiamo a elencare questa litania di tragedie, non è per mettere un magone allo stomaco o per provocare scoraggiamento. Ma esattamente per il contrario. Crediamo che Gesù è vivo e a tutti è offerta oggi, sì, proprio oggi la possibilità di entrare in questa nuova creazione. Unica condizione, unico passaporto: la fede e la preghiera; umile fede e fiduciosa preghiera. Solo una fede umile ci permette di credere che il Signore è risorto, ed è capace di cambiare cuori e situazioni, di rinnovare relazioni e realtà corrotte. Solo una fiduciosa preghiera permette di vedere e accogliere la strabiliante novità che è la resurrezione di Gesù. Per cui i credenti non possono che essere portatori di una gioiosa speranza che è certezza che il Regno di Dio è in mezzo a noi: non nel senso che non ci sono più problemi e non c’è più sofferenza e non c’è più fatica, ma nel senso che «noi sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio» (Rm 8,28). Ogni scelta di morte è negare e ostacolare l’azione del Dio della Vita ed è permettere al principe delle tenebre di spargere ancora morte; ogni scelta di vita, ogni scelta di amore è seminare ancora vita, perché ormai il Risorto-Vincitore fa suo e moltiplica a dismisura ogni generosa fatica. Buona Pasqua carissimi: Cristo è risorto, Cristo ha vinto. E noi? Viviamo come nuove creature, risorti con lui, portatori di gioiosa speranza.

Qui Fabriano

Prosegue il Triduo Pasquale. Ieri Giovedì Santo 29 marzo, a Matelica, presso la Concattedrale di Santa Maria, il vescovo Stefano Russo ha presieduto la celebrazione della Messa della Cena del Signore. Oggi, Venerdì Santo 30 marzo, in Cattedrale a Fabriano, alle ore 18,30 Liturgia della Passione del Signore. Domani, Sabato Santo, 31 marzo, solenne Veglia Pasquale, in Cattedrale a Fabriano, alle ore 22. Domenica di Pasqua, primo aprile, pontificale del vescovo alle ore 11, 15 a San Venanzio e alle ore 18 nella Concattedrale di Matelica.

m.a.