TASSA DI SOGGIORNO, UN EURO A NOTTE PER PER CHI DORME A FABRIANO

Sbarca anche a Fabriano la tassa di soggiorno, desiderata, in tutta Italia, dalle Giunte comunali, odiata dai turisti. Nella città della carta si parla di 1 euro a notte per 80mila euro di incasso per quest’anno. Una scelta necessaria per mantenere alti i livelli di manutenzione, nonostante le critiche degli industriali che chiedono di poter incontrare il primo cittadino. L’Amministrazione comunale si appresta a dare il via libera al bilancio di previsione con la convocazione del consiglio comunale presso Palazzo del Podestà, mercoledì mattina, alle ore 9 e fra vari aumenti e conferme di tariffe, ci sarà anche l’istituzione della tassa di soggiorno. Sarà pari a un euro a notte fino al terzo pernottamento. Non si applica per quelli successivi. Per chi, in un anno pernotterà più di 12 giorni per motivi di lavoro, previa esibizione della relativa documentazione, verrà esonerato. Sono previste altre categorie di esenzione e/o pagamenti dimezzati al 50%. Il previsionale di incasso per l’anno in corso è pari a 80mila euro. Andrà a regime il sessantunesimo giorno dopo l’approvazione, quindi, dal mese di giugno. “Il comune di Fabriano, a seguito della riduzione dei trasferimenti statali e in considerazione del persistente blocco della leva fiscale – si legge nel documento – non sarebbe in grado di mantenere i livelli di manutenzione della città e l’erogazione dei servizi sinora garantiti, in materia di turismo, di beni culturali, ambientali e di servizi pubblici locali e che pertanto, si rende necessario istituire l’imposta di soggiorno tenuto conto delle finalità specifiche di destinazione previste dalla normativa”. Questo perché il gettito derivante sarà finalizzato a interventi sul turismo, compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali locali. La Giunta Santarelli prende come esempio i dati ufficiali dell’osservatorio per il Turismo delle Marche relativi al 2016: 29.126 arrivi e 96.067 presenze fra settore alberghiero ed extralberghiero, con una permanenza media pari a 3,3 pernottamenti.

Confindustria

Critici gli industriali. “E’ l’ennesimo prelievo alle aziende, questa volta mascherato da tassa sul turismo – spiega Morgan Clementi, presidente del Comitato Territoriale di Confindustria -. Non siamo una città principalmente vocata al turismo. La manifattura continua a rimanere elemento trainante del territorio e la maggioranza delle persone che arrivano a Fabriano e pernottano lo fanno per motivi di lavoro, durante la settimana. Quindi la tassa di soggiorno è di fatto a carico delle aziende locali”. Ma il disappunto non finisce qui. “Non siamo neanche stati invitati alla presentazione del bilancio come era buona e consolidata consuetudine in passato. Ci aspettiamo che anche in questa occasione ci convochino per un confronto costruttivo. Ci chiediamo – conclude – come 80 mila euro quest’anno siano sufficienti a trasformare Fabriano in una città turisticamente attraente”.

In Italia

Dai 13 Comuni che per primi nel 2011 hanno adottato l’imposta di soggiorno (apripista Roma che applicando la tassa più alta d’Europa cercava di tappare i buchi di bilancio) si è passati ai 377 del 2012 e quindi ai 724 del 2015. Nel 2016 è stata toccata quota 746, nel 2017 si è superata quota 800. Sui 460 milioni raccolti nel 2016 ben 126 sono finiti a Roma capitale, a seguire Milano (41,4 milioni nel 2016), Firenze (30), Venezia (29), Rimini (7), Torino (6,25), Napoli (5,9) e Bologna (5,5). In assenza di una normativa nazionale, ognuno si muove come meglio crede e ogni città impone tariffe, periodi di applicazione (dall’intero anno sino a pochi mesi) ed esenzioni (minori, accompagnatori, anziani, ecc…) differenti. La legge infatti fissa solo un importo minimo (10 centesimi) e un tetto massimo di 5 euro a persona per notte (7 euro a Roma nei 5 stelle dove il limite massimo è fissato a quota 10).

m.a.