SPERONE DI ROCCIA A GENGA, SGOMBERATE CINQUE CASE
Cinque famiglie residenti a Mogiano di Pontechiaradovo, Comune di Genga, trascorreranno le feste fuori casa. E’ stata firmata, infatti, un’ordinanza di sgombero che impone ai residenti di lasciare la propria abitazione. La causa? Un enorme sperone di roccia sul monte San Pietro che, un anno fa, il sisma ha reso instabile. Il masso, infatti, distaccato è bloccato dalla ricca vegetazione del monte. La roccia, altra almeno 15 metri per un peso di quasi 20 mila tonnellate, minaccia alcune case, un tratto di strada comunale, la linea ferroviaria e la SS76. Polemiche sulla messa in sicurezza. Per Ferrovie dello Stato che ha segnalato il problema ad aprile, a sei mesi dal sisma, la soluzione è la demolizione controllata con le mine. Idea sostenuta anche dall’Amministrazione comunale che, alcune settimane fa, ha approfondito la questione nella conferenza dei servizi alla quale hanno partecipato Protezione Civile, Parco Frasassi, Rfi e Anas. La soprintendenza delle Marche, invece, sostiene che la roccia va ingabbiata con una rete paramassi. Contro questa bocciatura della Soprintendenza il Comune di Genga ha presentato ricorso. Da salvaguardare anche gli animali presenti nel Parco Gola della Rossa.
Italia Nostra Marche
“Agli oltre trenta anni di lotta contro l’attività estrattiva dentro la Gola della Rossa, che continua nelle aule giudiziarie, ed agli ulteriori sfregi causati al patrimonio ambientale pubblico dall’invasione devastante della Quadrilatero, si aggiunge un’altra idea distruttiva portata avanti anche dal Comune di Genga. Non si può far saltare in aria una bellissima emergenza geologica costituita da un grande affioramento di scaglia rossa calcarea sul versante sinistro del monte san Pietro, sopra la frazione Palombare di Genga, per il fatto che potrebbe essere pericolosa per l’abitato e per la ferrovia. L’affioramento è all’interno di un bosco di roverella e carpino nero e si potrebbe benissimo posizionare una rete paramassi sotto di essa senza distruggere questa emergenza geologica, oltretutto anche sito di nidificazione di rapaci rupicoli. Come associazioni ambientaliste chiediamo che, visto anche il parere negativo già espresso dalla Soprintendenza in merito a tale intervento, si salvi questa importante emergenza geologica paesaggistica all’interno del parco Gola della Rossa e Frasassi”. Lo riferisce Italia Nostra Marche in una nota.
m.a.