PARLA GIUSEPPINA TOBALDI

Partecipazione, tenacia, volontà e passione politica sono le qualità che sin da subito colpiscono della professoressa Giuseppina Tobaldi, Presidente del Consiglio Comunale del Comune di Fabriano, incarico non più ricoperto da una donna, come da lei stessa ricordato, dai tempi della Giunta Castagnari con l’avvocato Cesira Carnevali. Una Presidente che ha già un “primato” raggiunto: è la prima donna ad aver celebrato un matrimonio civile con la fascia tricolore anche se, come lei simpaticamente confessa, con la  fascia indossata al rovescio, dalla spalla sinistra al fianco destro! Abbiamo raggiunto Giuseppina Tobaldi per capire quali saranno le iniziative ed i progetti della sua Presidenza, ma anche le sue emozioni nel rivestire un ruolo così delicato ed importante per la nostra collettività.

Professoressa Tobaldi, una presidenza del consiglio comunale al femminile. Quante emozioni e quanta responsabilità nell’affrontare questo incarico?

Si è vero, ho iniziato a svolgere tale incarico con una certa apprensione, considerando come sono stata eletta, con i soli voti della maggioranza. Sapevo che avrei dovuto dimostrare, con il doppio dell’impegno, il mio ruolo istituzionale super partes. Mi riconosco e, in genere, mi riconoscono due qualità: l’equilibrio e l’umiltà, mentre i difetti su cui devo assolutamente lavorare, per il ruolo che occupo, sono una certa tendenza alla distrazione e al disordine. Difetti che proprio non mi posso permettere. È una mia responsabilità fare in modo che i lavori del Consiglio Comunale siano il più possibile efficaci, dando voce alle diverse componenti, in un confronto costruttivo. In questo ho avuto la fortuna di avere al mio fianco dipendenti comunali davvero preparati e disponibili. Molti, scherzando, mi dicono che tanto sono abituata a gestire gruppi più o meno numerosi: le mie classi. Non è esattamente la stessa cosa, ma forse si può dire che, esattamente come in classe, la stima la si conquista con la coerenza e la correttezza, con gli adolescenti come con gli adulti.

Tanti anni di militanza politica e di battaglie per le pari opportunità, In questi giorni è uscito il bando per far parte della Commissione Pari Opportunità promosso proprio dalla Presidenza del Consiglio Comunale e dall’Assessorato Servizi alla Persona: quali sono gli obbiettivi principali che vi siete prefissati da raggiungere attraverso questa commissione e a quali figure particolari rivolgete la vostra attenzione?

La politica mi è sempre piaciuta e non ho problemi a schierarmi e a prendere posizione; nel senso gramsciano del termine sono “partigiana”, perché essere super partes non vuol dire essere neutrali (come ci insegna il sommo poeta gli ignavi non li vuole nemmeno l’inferno). Infatti il Presidente in Consiglio è un consigliere a tutti gli effetti e vota. Mi piacciono i costruttori di pace, le persone che si spendono per gli altri o che stanno dalla parte degli ultimi. Condivido in pieno la frase di don Milani: “Non c’è niente di più ingiusto che fare parti uguali tra disuguali”. A proposito di disuguaglianze, rientra nei compiti del Presidente del Consiglio istituire la Commissione per le Pari Opportunità che ad ogni legislatura deve essere rinnovata entro 60 giorni dall’insediamento. I tempi non sono stati rispettati perché è stato necessario procedere ad un aggiornamento del regolamento, con tutti i passaggi istituzionali in commissione e poi in consiglio. A lunghissimo termine l’obiettivo più fantastico da raggiungere sarebbe che non ci fosse più bisogno di istituire una commissione per le pari opportunità. Ma scendendo a terra, dopo il sogno, direi che la finalità è quella di combattere culturalmente tutte le forme di discriminazione sulla base dell’appartenenza di genere o dell’orientamento sessuale, prendere coscienza di ingiustizie ancora presenti, per contrastare una visione culturale ancora diffusamente patriarcale (spesso anche nella testa di tante donne), per sollecitare anche l’altra metà del cielo a confrontarsi con l’esistenza di questi problemi, perché appunto non è un fatto genetico o ormonale, ma CULTURALE e quindi suscettibile di evoluzione. Spero davvero che entro il mese di novembre la Commissione venga eletta e possa insediarsi.

Parliamo di partecipazione e della possibilità fornita dall’amministrazione comunale con la nuova piattaforma web a servizio dei cittadini. Quante e che tipologie di segnalazioni sono già pervenute?

Credo che la piattaforma web sia uno strumento utilissimo e veloce per poter segnalare problemi pratici quali il decoro urbano, la segnaletica, guasti o altro. La modalità è molto snella e semplice ed è stata presentata in un incontro pubblico al palazzo del Podestà. Il cittadino che segnala ha un codice con il quale può controllare lo stato della sua segnalazione. Certo per una parte della popolazione che non ha familiarità con il web può essere un problema. A me è capitato, ad esempio, di fare due segnalazioni per conto di due cittadine che non possedevano il pc né lo smartphone. Ad oggi (27 ottobre) 118 segnalazioni pervenute, soprattutto per la segnaletica, la pavimentazione, l’illuminazione e il verde pubblico; è molto semplice essere aggiornati sui dati, consultando i resoconti statistici nel link della pagina GESTI.

In questi anni è stata sempre in prima linea nel combattere la violenza di genere. A Fabriano è operativo uno sportello antiviolenza. Possiamo fare un punto riguardo le segnalazioni pervenute e su future iniziative in progetto?

Le mie amiche-sorelle dell’associazione Artemisia temevano di vedermi di meno a causa dell’impegno politico-istituzionale, ma possono stare tranquille che di me non si libereranno facilmente! A parte gli scherzi, continuo ad essere un’operatrice dello sportello e a partecipare alle iniziative dell’associazione, ma per ragioni di opportunità ho dato le dimissioni da responsabile del servizio dello sportello, poiché tale figura è quella che all’occorrenza deve relazionarsi con l’Istituzione. Non credo ci sia bisogno di spiegare le ragioni dell’inopportunità. Lo sportello continua a svolgere il suo ruolo di supporto ed accompagnamento delle donne nel percorso difficile di uscita dalla violenza. Siamo ormai un punto di riferimento importante, ma spesso ci troviamo impotenti difronte ad ostacoli concreti come l’impossibilità per le donne di ricostruire una vita spezzata, a causa della mancanza di un’alternativa abitativa o dell’insufficienza o dell’assenza di reddito o ancora della lentezza della macchina giudiziaria nel caso in cui arrivino denunce, anche pesanti, in Procura. Finora abbiamo potuto contare sul buon cuore di alcune persone che ci hanno aiutato ad aiutare, ma un fondo strutturale a sostegno delle vittime aiuterebbe ancora di più. Come Associazione, oltre alla gestione dello sportello continuiamo ad occuparci di sensibilizzazione e prevenzione: alcune nostre giovani operatrici, ad esempio, stanno portando avanti un progetto educativo nelle scuole di Fabriano, dalla materna alle superiori, sugli stereotipi di genere e sull’educazione alle differenze.  Stiamo pensando a delle iniziative sulla legge 194 per fare il punto sulla sua reale applicazione, sia nella parte della prevenzione, sia nella parte medico-sanitaria. Per il 25 novembre Artemisia aderisce alla manifestazione che si terrà a Roma, organizzata dal movimento NONUNADIMENO.

Gigliola Marinelli