DIALOGO E INTEGRAZIONE

L’obiettivo è quello di farsi conoscere e apprezzare e, contemporaneamente, integrarsi nella città della carta. Il 2017 verrà ricordato come l’anno in cui sono arrivati a Fabriano i primi Centri di cultura islamica. Il primo, aperto a gennaio, si trova in via Cavallotti, in centro storico; il secondo, attivo da pochi giorni, in via Buozzi, nel quartiere Santa Maria. La nascita di queste due strutture ha creato non pochi malumori tra la cittadinanza tanto che un partito, la Lega Nord, sta raccogliendo firme tutti i sabato mattina lungo Corso della Repubblica, contro nuove aperture. In via Cavallotti abbiamo incontrato il presidente dell’associazione, Kader Mekri, appena tornato a Fabriano dopo essere stato una settimana in America per rappresentare le Marche al Meeting internazionale incentrato sui rapporti tra gli Stati Uniti e i musulmani. Il presidente, algerino di nascita, ma fabrianese d’adozione, vive qui da 30 anni. Nel corso del vertice ha incontrato i rappresentanti dell’Islam del nuovo continente, ha portato l’esperienza di Fabriano dove, da gennaio, si susseguono tante iniziative per favorire l’integrazione.

“Nel nostro centro di via Cavallotti – racconta – lavoriamo su due fronti: far conoscere Fabriano a chi è arrivato da poco in questa terra e, contemporaneamente far conoscere ai residenti chi si è trasferito qui e ha un’altra cultura. Vogliamo dare una mano favorendo lo studio e il volontariato”. Recentemente, ad esempio, sono partiti i corsi di arabo e di italiano e c’è il doposcuola pomeridiano per aiutare i bambini a fare i compiti. Nelle prossime settimane gli 80 tesserati potranno partecipare a un corso di Primo soccorso organizzato nei locali del centro dal personale della Croce Azzurra. “La missione – prosegue il presidente Mekri – è quella di far vedere come con il volontariato possiamo superare le barriere del pregiudizio e dell’odio. Non siamo qui a far del male”. Intanto tra i tesserati, sono diversi gli italiani che hanno aderito al progetto associativo di via Cavallotti per ridurre al minimo le distanze tra etnie diverse. “Organizziamo cene, dibattiti, cineforum – continua – perchè vogliamo essere parte integrante della città. La cultura islamica può unire e non dividere: abbiamo tutti a cuore questa città”.

Mekri, per venire incontro ai suoi utenti, sta per attivare anche una collaborazione con il Centro per l’Impiego per aiutare i disoccupati che frequentano il centro a scrivere un curriculum per poter cercare lavoro. I prossimi mesi saranno dedicati ad aprire ancora di più le porte del centro. “Aspettiamo tutti i fabrianesi – sottolinea il presidente – in via Cavallotti. Prima di farvi un’idea negativa venite e conoscerci”. Mekri in 15 giorni ha incontrato 3 ambasciatori, Malta, Libia e Algeria che hanno sottolineato l’importanza del lavoro di dialogo portato avanti anche a Fabriano. Recentemente, in occasione della Festa del Dialogo, è arrivato in città l’ambasciatore algerino, Abdelhamid Bereksi che, insieme al sindaco Santarelli e al vicesindaco Arcioni, ha visitato il Centro della Misericordia. “Una realtà – dichiara il primo cittadino – che sta diventando un esempio di integrazione e dialogo a livello nazionale e non solo. Con questo incontro sono state gettate le basi per delle collaborazioni importanti”. La struttura di via Buozzi aperta giorni fa nella galleria dove si trovava il Liceo Classico Stelluti, invece, è gestita da 15 volontari già attivi in città dal 2001 ed è aperta tutti i pomeriggi. In programma anche qui numerosi corsi di formazione e lo studio della lingua araba. (nella foto il Centro di via Cavallotti)

Marco Antonini