CARTIERE, TERZONI (M5S): “BLOCCO COMMESSE CARTA MONETA, IL CASO IN PARLAMENTO”

“Come sanno tutti, a pensar male si fa peccato ma assai spesso ci si azzecca: quanto sta accadendo alle cartiere Miliani-Fedrigoni di Fabriano inizia a destare più di qualche sospetto. In attesa che l’incontro di Verona tra Fedrigoni Goup e le Rsu marchigiane di tutte le sigle sindacali ci dia qualche schiarita, di certo al momento c’è solo che due linee dell’impianto fabrianese adibite alla produzione di carta moneta sono ferme, con circa 150 lavoratori forzatamente a braccia conserte. Il motivo dello stop non lascia dormire sonni troppo tranquilli: risultano bloccate le commesse per la produzione di banconote destinate alla Banca Centrale Europea e altre per il mercato asiatico, in primis per l’India. In un’area dove la crisi continua a mordere in modo aggressivo, non proprio la migliore notizia. Oltretutto ci troviamo in piena zona colpita dal terremoto, che alle stesse cartiere Fedrigoni nel 2016 ha danneggiato e non poco il polo produttivo di Pioraco. In Base a quanto riportato da alcuni organi di stampa, indiscrezioni vogliono che per l’Asia a Fabriano non si produrrà più carta moneta mentre la produzione per la Bce pare sia stata spostata in Francia. A noi del M5S le voci di corridoio però non piacciono, per questo mi sono subito attivata per interrogare l’esecutivo su questa vicenda dai contorni sempre più torbidi: se il governo Gentiloni ha una qualche minima responsabilità sulla piega che hanno preso le cose è giusto che se ne assuma la responsabilità e che lo dica. Il polo cartario marchigiano tra Fabriano, Rocchetta e Pioraco dà lavoro a 1500 persone: il fatto che il 10% di esse siano allo stato attuale ferme non solo non è un bel segnale, ma rischia di tirar giù nel baratro magari altre linee di produzione in un pericolosissimo effetto domino. Quindi niente scherzi: bisogna essere estremamente chiari, perché sulla gestione delle commesse per la produzione di carta moneta si inizia a sentire puzza di bruciato: non vorremmo ci fosse dietro qualche speculazione politica o economica. Quindi avvisiamo il governo: depositeremo l’interrogazione, ma esigiamo risposte rapide e soprattutto limpide”. Così Patrizia Terzoni, portavoce del Movimento 5 Stelle presso la Camera dei Deputati.