LA TERRA CONTINUA A TREMARE

Siamo di nuovo a fare o conti  con i danni del terremoto, ma questa volta a far discutere è il rapporto causa-effetto, per nulla bilanciato se si tenesse conto solo dell’intensità del sisma, che ha registrato una Magnitudo Locale pari a 4. Ad essere colpita è stata l’isola di Ischia, proprio in un momento di boom turistico. Il bilancio attualmente è di 2 morti accertati, 39 il numero dei feriti in continuo cambiamento per i soccorsi ancora in atto. Durante la notte i vigili del fuoco hanno identificato e salvato i bambini vivi sotto le macerie di un’abitazione: “Facciamo il possibile nel frattempo per tranquillizzarli, facendogli sentire le nostre voci e la nostra presenza”- Ha dichiarato uno degli angeli dei vigili del fuoco. I danni più imponenti si sono riscontrati a Casamicciola alta e sembrano essere circoscritti alla zona, mentre nel resto dell’isola la conseguenza immediata è stata quella del panico della gente riversatasi in strada. Il terremoto che abbiamo imparato essere ciclico torna quindi a Casamicciola, storicamente distrutta da un sisma del X grado della scala Mercalli. Un impatto fortissimo naturalmente per il turismo dell’isola, che già accusa i postumi del colpo costretta a salutare la gran parte dei vacanzieri terrorizzati dall’evento.
Gli esperti
Subito dopo la scossa è partita anche la solita diatriba sulla magnitudo. I primi dati diffusi parlavano di 3.6, ora il numero è 4.0: “La magnitudo viene calcolata in diversi modi e per questo ce ne sono di varia natura. Il primo dato diffuso è quello della cosiddetta Magnitudo Locale, calcolata sulla base dell’ampiezza delle onde sismiche, che confermo essere pari a 3.6. – Ha dichiarato la sismologa dell’INGV Lucia Margheriti – Il secondo dato, quello di 4.0, è relativo alla Magnitudo Durata, ricalibrata a seconda dell’area e delle sue caratteristiche, tenendo conto cioè sia della conformazione territoriale intrinseca che della vulnerabilità edilizia. Per quanto riguarda invece il calcolo più complesso della Magnitudo Momento è in fase di analisi ed il valore si aggira attorno ai 3.8. – Afferma l’esperta, e conclude sulle possibili repliche – Non si escludono naturalmente nuove scosse importanti, ma comunque il susseguirsi di poche scosse a posteriori fa pensare che non sarà uno sciame particolarmente lungo”. Diversi i pareri degli esperti sull’origine vulcanica o meno: “Credo che alcuni miei colleghi si siano sbilanciati in merito riferendosi al fatto che non è in corso alcuna eruzione vulcanica, anche se naturalmente non si può escludere che il fenomeno sia collegato al settore della vulcanologia.”- Aggiunge la Margheriti. “Il vero  problema è l’abusivismo edilizio.”- Queste le parole del magistrato Aldo De Chiara, che va a toccare un nervo ormai drammaticamente scoperto, quello della vulnerabilità edilizia. Cosí invece il sismologo INGV Alessandro Amato: “Ischia. Dopo il terremoto di M4 di ieri sera qualche decina di piccoli aftershocks, tutti inferiori a M1. Le ragioni di tanti danni per un evento così piccolo sono principalmente tre: la bassa profondità ipocentrale, la geologia locale (eterogenea e a luoghi peggiorativa), la scarsa resistenza degli edifici. Sul peso relativo dei tre fattori si sta valutando. Sicuramente il terzo ha pesato molto.”. Da sottolineare che questo nuovo shock per l’Italia coincide con la fine del mandato di Errani, dal bilancio non così positivo viste le tante, forse troppe, cose non fatte.
Storia sismica osservata di Casamicciola (Locati et al., 2016)

Tra le concause che in passato hanno determinato la elevata consistenza degli effetti ci sono gli ipocentri molto superficiali, la geologia dell’isola, la vulnerabilità del patrimonio edilizio e elevata densità abitativa. L’isola è compresa nella regione vulcanica flegrea e ha avuto numerose eruzioni in tempi protostorici e storici, ma l’ultimo di questi fenomeni (eruzione di Arso) risale al 1301; i terremoti che costituiscono la storia sismica di Ischia non sono comunque accompagnati da attività eruttiva. La fragilità del suolo è invece evidente, come attesta la frequenza delle frane: la più antica ben documentata storicamente risale alla seconda metà del Duecento, la più recente è avvenuta il 10 novembre 2009 quando un costone del monte Epomeo si è staccato a causa di abbondanti piogge causando una frana che ha raggiunto il porto di Casamicciola, causando una vittima e numerosi feriti. L’antropizzazione è antichissima, con tracce preistoriche dal 1400 a.C. e una colonizzazione greca dall’VIII secolo a.C. La presenza di minerali, la fertilità del suolo vulcanico e la presenza di sorgenti termali hanno favorito la presenza umana in tutto il periodo storico. Il terremoto del 28 luglio 1883 causò più di 2000 vittime perché capitò nel pieno della stagione turistica, quando gli alberghi erano affollatissimi (la stampa dell’epoca lo ribattezzò, non a caso, “il terremoto dei ricchi”). Ma non bisogna dimenticare che solo poco più di due anni prima un altro forte terremoto, il 4 marzo 1881, aveva prodotto danni altrettanto gravi, e il patrimonio edilizio dell’isola era evidentemente in pessime condizioni. Un cenno particolare merita il caso del terremoto più recente, quello del 23 aprile 1980, che nel Catalogo CPTI15 presenta un valore di magnitudo relativamente elevato per quest’area (Mw 4.37); questo valore deriva da un dato strumentale (Mw 4.6, ISC) affetto da molte incertezze (incertezze che riguardano anche la localizzazione: l’Osservatorio Vesuviano lo riteneva localizzato a 20 km a Sud di Ischia) combinato alla magnitudo macrosismica (3.1) per un terremoto che produsse spavento ma non danni. Questo terremoto esemplifica chiaramente la variabilità delle stime di localizzazione, di magnitudo e anche di intensità macrosismica con le loro incertezze.

Arquata ricorda le vittime

Raccoglimento, preghiera e rispetto per le vittime del 24 agosto 2016 e per i loro familiari sopravvissuti al terremoto che ha straziato la provincia di Ascoli Piceno. Questo il filo che ispirerà le celebrazioni del primo anniversario del sisma ad Arquata del Tronto, a partire dalle 23 di questa sera, mercoledì 23 agosto. L’associazione “Pescara del Tronto 24.08.2016” ha presentato il programma: il momento più intenso sarà alle 3:36, l’ora della prima scossa, quando verranno ricordate una ad una le vittime di Arquata. La lettura dei nomi sarà accompagnata dai rintocchi di una delle campane della vecchia chiesa di Pescara del Tronto, recuperata dalle macerie. Il 24 pomeriggio, presieduta dal vescovo di Ascoli Piceno mons. Giovanni D’Ercole, la messa con i parroci dei comuni più colpiti dal sisma. Ha già annunciato la sua presenza alla funzione la presidente della Camera Laura Boldrini. Ai media è chiesto di non usare luci ed evitare interviste ai sopravvissuti e parenti delle vittime la notte del 23.
Il terremoto del 24 agosto 2016, e le scosse devastanti del 26 e 30 ottobre, hanno coinvolto ”un terzo del territorio delle Marche”, 3.978 km quadrati, 90 Comuni, di cui 87 inseriti nel cratere sismico. Gli sfollati sono 32 mila, e a tutti è stata trovata una sistemazione, in hotel o con il Cas. Ad oggi sono 78 i cantieri aperti per le Sae, ed entro fine anno il 90% delle casette sarà stato consegnato. (Ansa)
Paola Rotolo