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IL NOSTRO VIAGGIO AL MARKET SOCIALE

Da Gennaio del 2016 trasferitosi nella nuova sede di via G. Di Vittorio di Fabriano grazie alla donazione dei locali da parte della famiglia Bonazzelli, il Social Market è una realtà che si prefigge lo scopo di dare un aiuto tangibile a tutte quelle famiglie del territorio che versano in condizioni economiche particolarmente disagiate. Dopo 18 mesi dall’inaugurazione della nuova struttura è giunto il momento di fare il punto della situazione, di vederne evoluzioni e funzionalità. Abbiamo parlato con il Dott. Claudio Ruggeri, Presidente dell’Associazione Quadrifoglio, ente gestore del Social Market, che ci ha anche guidato fisicamente alla scoperta degli interni, con annessi arredi e dinamiche. “Abbiamo circa 1200 iscritti – Dichiara Ruggeri – che si traducono in un numero tra gli 850 ed i 950 assistiti ogni mese, ovvero circa 220, 230 nuclei familiari dell’Ambito territoriale n°10, in percentuale un 70% di Fabriano ed il restante dei comuni limitrofi.  Di media sono famiglie composte da 4, 5 persone ciascuna.”.

“Cosa facciamo? Noi distribuiamo cibo. Poi pensiamo anche ad attività collaterali, come corsi di cucito, corretta alimentazione e riutilizzo del cibo, o anche semplici momenti ricreativi finalizzati solo allo svago, come quelli che prendono vita grazie alla Dottoressa Nadia Curzi. – Risponde così il Presidente alla domanda più immediata e pratica che viene da porsi sul Social Market – Prerequisiti richiesti per poter diventare nostri tesserati sono: la residenza da almeno da 2 anni in uno dei Comuni dell’Ambito ed un reddito annuo a famiglia fino a 7.500€, esclusi gli eventuali immobili di cui si è in possesso.”.

Il Consiglio a monte della gestione del Social Market, da lui presieduto, con a fianco il Vice Presidente, il Dott. Antonio Setaro, gravita attorno a: 1 rappresentante della Caritas; 2 della San Vincenzo de Paoli; per l’Avulss Marcello Cavalieri, che è anche il fidato tesoriere del Market; Delfino Bocci, Presidente della Consulta Socio Assistenziale; Lamberto Pellegrini, Dirigente dell’Ambito n°10.

“Alcuni prodotti, come riso, pasta, olio, omogeneizzati e conserve di pomodoro, provengono dall’Organizzazione Umanitaria Agea, per un quantitativo pari a 45 quintali al mese, circa 540 l’anno, mentre le cose fresche prevalentemente ci vengono assegnate dalle organizzazioni di Fano adibite alla raccolta ed alla distribuzione dell’eccedenza, e qua parliamo di circa 10 quintali a settimana. – Spiega Ruggeri, che specifica come poi la quantità del cibo venga assegnata coerentemente in base al numero di tesserati. – Ogni settimana, quindi, ci arrivano i prodotti che noi poi distribuiamo tra le persone che ne necessitano. Non ci poniamo limiti: sfociamo nell’ambito della diocesi come coinvolgiamo quello dell’associazionismo, a creare una rete sinergica sempre più grande. Assistiamo settimanalmente, a seconda delle nostre capacità, Case di accoglienza, Monasteri, Case di Riposo e Comunità, con una quantità di merce direttamente proporzionale al numero di ospitati. Abbiamo ad esempio uno spazio in magazzino destinato al Cav che offre un servizio sociale importantissimo, complementare al nostro. Questa dovrebbe essere la percezione del Social Market, in un’ottica collettiva, di cooperazione.”.

“L’unica cosa davvero frustrante per noi è che questa realtà viene percepita come parte a sé, come un’isola a parte, mentre siamo una parte viva, attiva della Città: tutti noi volontari siamo qua per un unico motivo, aiutare le persone. Per i volti che vediamo ogni giorno. – Racconta Ruggeri – Viviamo grazie alla collaborazione biunivoca con i nostri assistiti ed all’attività di servizio civile. Abbiamo anche 3 dipendenti assunti a 15 ore e mezza la settimana, che ci possiamo permettere grazie ai finanziamenti.”. Per arricchire le pareti e rendere più piacevole l’ambiente è stato recentemente stipulato anche una sorta di gemellaggio con la Preside del Liceo Artistico Patrizia Rossi, che ha coinvolto i suoi studenti nella creazione di opere, poi esposte nei locali: un tocco d’arte, di colore, a ravvivare l’ambiente rendendolo più piacevole.

“Dietro la filosofia del Market c’è anche una vera e propria educazione all’acquisto: il controllo automatico alla cassa sul quantitativo in uscita, per ogni tessera, calcola i punti da scalare dal totale che all’incirca solitamente si aggira sui 140 punti a famiglia mensili, pari al punteggio-somma di 40 punti per il capofamiglia, più 25 per persona e 50 per i bambini, al costo di 2,50€ a testa mensili. Assegniamo anche 25 kg di merce a famiglia a settimana. Il nostro compito è l’aiuto, non la carità. – Precisa Ruggeri, ed è bellissimo vedere come lo spirito dell’attività che presiede gli faccia letteralmente brillare gli occhi. – Un’educazione volta anche alla fiducia reciproca, nella massima trasparenza, correttezza e discrezione da entrambe le parti.”.

Ma se tutto questo mondo è attivo ed operante, si devono ringraziare: “La generosità della famiglia Bonazzelli, che ci paga l’energia e ci concede il comodato d’uso gratuito di questo spazio per noi prezioso; la disponibilità della ditta SAF di Marco Fratini per i trasporti; i contributi importanti del Vescovo, della Fondazione Cassa di Risparmio, dal mese scorso tra i nostri contribuenti, di Francesco Merloni, della CariVerona. Recentemente, su segnalazione della Consulta Socio Assistenziale Umanitaria presidiata da Delfino Bocci, abbiamo ricevuto una consistente donazione in memoria delle sorelle D’Ercole e ne siamo profondamente grati. – Asserisce Ruggeri – Per ogni donazione economica naturalmente noi garantiamo sempre la successiva rendicontazione della destinazione dei fondi, nella totale limpidezza. Quello che chiediamo a gran voce però è un aiuto morale. Non fateci sentire isolati! Il Social Market è un luogo aperto, senza pregiudizi né etichette, una parte pulsante della Città, che invitiamo tutti a venire a scoprire.”: conclude così il Presidente Claudio Ruggeri, sottolineando che le porte di questo polmone socio assistenziale restano aperte a chiunque volesse superare la diffidenza e toccare con mano la realtà.

Paola Rotolo