LA CONSEGNA DELLA BORSA DI STUDIO “MARCO MANCINI” TRA RADICI E FIORI

È avvenuta il 29 maggio la consegna della borsa di studio della Fondazione “Marco Mancini” a due alunni della nostra Scuola Primaria, che nel quinquennio di frequenza si sono distinti per merito e comportamento: Marco Vitali e Singh Prabhjeet Kaur. Questo passaggio, sempre altamente coinvolgente, permette di veder rinnovati la passione per lo studio e il senso del dovere di Marco Mancini e costituisce un valore aggiunto per il nostro plesso. Quest’anno si è concretizzato sotto un sole cocente, in uno scenario rurale, tra composizioni di fiori di campo, piante aromatiche, attrezzi agricoli e ceste di verdura variopinte, in una cornice suggestiva di profumi e colori; abbiamo deciso, infatti, di aggiungere un ulteriore elemento di festa e orgoglio per la nostra scuola, ossia l’inaugurazione dell’orto-giardino-frutteto. Proprio coniugando i due eventi abbiamo cercato di organizzare un momento di intrattenimento che, ovviamente, senza pretese spettacolari, ha voluto creare rami di condivisone e rinsaldare le radici della fiducia e compartecipazione. Il nostro orto ci ha permesso di comprendere il valore di ogni pianta: sensazioni, odori, profumi, colori e sapori differenti che inneggiano al diritto alla individualità e all’unicità. Sulla scia di questo insegnamento, il contributo dei ragazzi, veri protagonisti dell’evento, ha assecondato la volontà, gli interessi e le attitudini personali, nel tentativo di offrire ai presenti una sorta di “spioncino” sulle attività che, quotidianamente, animano la nostra scuola, con la consapevolezza di non poter essere esaustivi. In una sorta di aia ancorata al passato, ha avuto inizio il nostro viaggio in terre fertili, tra le voci dei solisti accompagnate dal coro, tra poesie di autore, odi e filastrocche inventate, tra un alone di magia e il senso di realtà, con testimonianze dirette dei nostri alunni sul valore educativo dell’esperienza che li ha coinvolti. Il balletto, poi, ha dato vita a un quadro in movimento, rappresentando simbolicamente il ciclo vitale delle piante che, germogliando dai semi, secondo i propri ritmi e tempi, si differenziano per forme, colore e funzioni; esse devono ricavarsi il loro spazio vitale e riuscire a sopravvivere alle intemperie, per mostrarsi nel loro splendore, riempirci di intenso profumo e, al tramonto, danzare sulle note del vento.

Gli sketch dei ragazzi, frutto di giochi linguistici basati su metafore, similitudini e processi di identificazione ha dato origine a uno scambio di battute immediate e fresche. Un momento speciale poi ha avvicinato i nonni e i bambini, due anelli generazionali apparentemente opposti, ma che presentano molti punti di contatto: entrambi richiedono ascolto, cura e attenzione, hanno il gusto della scoperta, dell’imparare e l’impazienza nel fare, si caratterizzano per la semplicità e la saggezza di chi vive di semplicità e ha tanto da dire. Due mondi avvicinati con il progetto “Radici e fiori”, dai molteplici significati reali e simbolici, che coinvolge il nostro plesso e il centro diurno per anziani “IRIS” di Fabriano. La promessa di aiuto reciproco si è concretizzata con uno scambio: il centro, infatti, per l’occasione ha voluto farci dono di piante aromatiche e fiorite da mettere a dimora in una collaborazione intergenerazionale e che rinsalda la profondità delle radici dei valori e della tradizione; i nostri ragazzi hanno offerto a una signora del centro un mazzo di fiori, con il profumo della speranza del futuro e i colori della spensieratezza. Tanti i ringraziamenti agli sponsor ufficiali che, attraverso il loro contributo finanziario, hanno permesso la realizzazione del nostro orto giardino frutteto (Sonia Pecci, Fondazione Cassa di risparmio di Fabriano e Cupramontana, Coop Fabriano, Air Force SPA, Best SPA, AVIS Fabriano, Cartiere Fedrigoni SPA; con bulbi e piante hanno contributo anche Floriana Bulbose di Roma e Bakker piante e semi- filiale italiana). A loro è stata elargita dal nostro Dirigente Scolastico Andrea Boldrini una pergamena di riconoscimento, realizzata a mano dalla professoressa Caterina Ciliberto. Un grande plauso all’insegnate Pietro Morelli, ideatore e creatore del progetto che ha portato alla realizzazione di un piccolo Eden nel nostro cortile. Il taglio del nastro inaugurale ha aperto la via per la visita dell’orto e dopo il divertente canto finale “Viva la pappa con il pomodoro”, che ha coinvolto tutti i presenti, la cerimonia si è conclusa con un momento conviviale. Un ringraziamento speciale va anche a tutti i genitori del plesso, sempre pronti a dimostrarci il loro concreto sostegno per ogni proposta e che con fiducia, ogni mattina, ci consegnano le loro “gemme” più preziose: i propri figli. Ed ecco allora che il mestiere del contadino e quello dell’insegnante rivelano molte affinità: si semina con amore e cura, si controlla che ogni piantina abbia l’ambiente adatto, il giusto nutrimento e il calore di cui necessita, si estirpano le erbacce che le impedirebbero di sopravvivere e poi …si attende con pazienza che ogni germoglio prosegua la sua crescita secondo i propri ritmi e tempi. Maria Montessori sosteneva il bisogno di «seminare nei bambini buone idee, perché anche se oggi non le comprendono, un giorno si preoccuperanno di farle fiorire». Noi insegnanti, oggi, non solo ribadiamo questa necessità ma crediamo nella possibilità di piantare più semi contemporaneamente: nel nostro virtuale giardino formativo, accanto alle buone idee, dobbiamo avere il coraggio di seminare anche i valori e coltivare le buone azioni per conservare la speranza di veder fiorire un mondo migliore.