L’EREMO DI VAL DI SASSO E L’ARTE DEL GENTILE
Siamo a 9 km circa da Fabriano verso la località Valleremita, tra la vegetazione montana ci imbattiamo nell’eremo di Val di Sasso, qui si narra che vi sostò San Francesco nel 1210. Oltre al Santo di Assisi, vi dimorarono San Bernardino da Siena e una lunga schiera di beati. Il Polittico di Valle Romita venne commissionato da Chiavello Chiavelli, signore di Fabriano amante del bello, lo fece per l’Eremo di Val di Sasso poco dopo il 1405, anno in cui egli acquistò il complesso affidandone la rifondazione ai frati seguaci del Beato Paolo Trinci di Foligno, dell’ordine di San Francesco. Questo splendido Polittico rimase nell’altare maggiore della chiesa fino al 1811, quando con le soppressioni degli ordini religiosi decretate da Napoleone, giunse poi fino alla Pinacoteca di Brera, dove tutt’ora è conservato. Al centro del Polittico, l’Incoronazione della Vergine, tema canonico dell’immagine mariana, seguendo un’iconografia di impronta veneziana, infatti Gentile realizzò l’opera durante il suo periodo a Venezia. Questa opera fece talmente scalpore e venne apprezzata dalla popolazione di Fabriano, nell’arco dei secoli sarà cantata dai poeti di tutti i tempi; lo stesso Raffaello si recò appositamente in Val di Sasso per ammirarla. Gli angeli musicanti, impegnati a suonare i liuti, organi, salteri ed arpe coronano il tutto sulla curva dell’universo tolemaico e medievale. La scena è mistica, dominata dall’oro che invade il tutto, oro che esalta il contrasto cromatico delle vesti della Vergine e del Cristo. Con astratta solennità ieratica, il Padre con le braccia aperte a proteggere e a benedire la scena circondato da cherubini e da una intensa luce. Il Polittico raffigura poi vari Santi, a sinistra San Girolamo, dottore della Chiesa dal severo volto barbuto e San Francesco d’Assisi nel suo saio rude della povertà e della penitenza, a destra il sapiente San Domenico che tiene un libro aperto dalle fini miniature e la Maddalena che sembra splendere di mondana vanità in una grazia leggiadra. Come vediamo, l’arte del Gentile rivela la sua tendenza alla minuzia, al particolare, al rifinito in una equilibrata visione dell’insieme, ombra e luce, pieghe delle vesti in un senso di pace, quiete, di silenzio. I santi sono in un contesto dal fervore mistico nella quiete contemplativa di un eremo, e nel turbamento dell’apparizione. Il Polittico è su tempera su tavola, di grandezza notevole 280 x 250 cm firmato nella parte del firmamento “Gentilis de Fabriano pinxit”. E’ stato esposto nella sua città Fabriano dove è ritornato in occasione della Mostra internazionale del Gentile e l’Altro Rinascimento nel 2006. Attualmente nel sacro tempio è visibile una bella copia del meraviglioso Polittico.
Francesco Fantini