QUANDO UNA CADUTA IN MOTO PUÒ TORNARE UTILE. GIACCHETTI, IL NUOVO REPORTER DELLE BUCHE
ll primo aprile scorso un barman abruzzese di 35 anni residente in città, dal nome di Massimo Giacchetti, è caduto per una buca in via Ermanno Casoli con la sua Yamaha R1, all’altezza dello stabilimento “Elica”. L’incidente è costato all’uomo otto giorni di prognosi e 30 di riabilitazione con dolori a spalle, schiena e polso. Da quel giorno, Giacchetti ha deciso di fare dei video sulla difettosa pavimentazione stradale della città. «Stavo andando a farmi un giretto e andavo a circa 60 Km/h. Ho colpito questa buca e all’inizio sembrava non fosse successo nulla», dice Giacchetti. «Poco dopo, appena entrato nel raccordo, il cerchio della mia moto si è storto, la gomma anteriore si è bucata e mi si è chiuso lo sterzo. Sono caduto e mi sono fatto male nonostante avessi indosso la tuta. Due testimoni che hanno visto tutto sono scesi e mi hanno percorso». Il giorno successivo il motociclista, contrariato per l’accaduto, decide di aprire un contenzioso con il Comune in accordo con il suo avvocato chiedendo il risarcimento per i danni sia personali che della motocicletta. Da qui l’idea di iniziare a filmare le strade della città per rendere partecipi i fabrianesi dei rischi che le buche possono portare ogni giorno. «Con queste strade pericolose i freni delle macchine possono rovinarsi mentre per altri mezzi come moto e biciclette è ancora peggio, – continua Giacchetti – avrei paura a comprare un motorino a mio figlio».
Dopo aver girato i primi video con un cellulare, le pubblicazioni del motociclista su Facebook e “Piazza Alta” sono stati viste da numerose persone che hanno incominciato a seguire le avventure dell’abruzzese. I cittadini hanno così incominciato a segnalare a Giacchetti altre vie chiedendogli esplicitamente di fare altre foto e video. Giacchetti si è così munito di una agendina, poi rinominata “Agenda delle buche”, dove ha incominciato a segnare tutte le strade. Dalle buche della “Cittadella degli Studi” ai dossi di pericolosi di via Santacroce. Dai tombini infossati di via della Spina ai rialzi pericolosi dell’asfalto in via Bachelet dovuti alle radici degli alberi. E non finisce qui. Afferma il motociclista: «Devo ancora documentare la curva vicino al ponte del Maio, la via del Molino sotto l’ospedale “Profili”, i marciapiedi di via Bellocchi e via Mattarella (lato “Morea”), la strada del Collepaganello e le buche di via Dante altezza “Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana”».
A poco meno di un mese dalle prossime elezioni comunali, Giacchetti, con la sua iniziativa, ha un obiettivo: «Mi piacerebbe ottenere il consenso del nuovo sindaco che verrà, degli amministratori e dei cittadini, per far notare a coloro che saranno eletti di far controllare le strade perché la sicurezza è importante». Alla domanda se in futuro si dedicherà anche ad altre iniziative, il motociclista conclude: «Mai dire mai. Al momento, però, mi concentro solo sulle buche perché già quest’attività mi porta via parecchio del mio tempo libero. Intanto sul gruppo Facebook di “Fabriano” ho già fatto presente varie volte della situazione dei giardini di via Moccia».
Lorenzo Pastuglia