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SISMA DEL CENTRO ITALIA, PARLA IL DOTTOR TONDI DOPO LE SCOSSE DI MERCOLEDI’

A distanza di ormai 5 mesi dallo sconvolgente inizio dello sciame sismico che stiamo vivendo, il terremoto non sembra ancora volerci dar tregua e le 4 ravvicinate, fortissime scosse, di magnitudo superire al 5, del 18 Gennaio scorso hanno inevitabilmente riacceso la paura in tutti noi. Inevitabile l’ennesima ricerca di certezze e di risposte a tutte le nostre domande nelle parole esperte del Professor Emanuele Tondi, che già in data 29 Novembre 2016 aveva scritto e detto: “I terremoti del 26 e del 30 Ottobre, generati dalla Faglia del Monte Vettore-Monte Bove, con epicentro tra Norcia-Preci e Visso hanno sollecitato la zona più a sud, dove ci sono le faglie del Gorzano e di Capitignano. Se in futuro un altro terremoto di una certa magnitudo si verificherà lungo questa zona, è chiaro che le candidate più probabili sono loro. Voglio sperare che non sia così, non è obbligatorio che si attivino in così poco tempo tutte le faglie presenti nell’area.”

Professore, nonostante le speranze, si è quindi verificato in tempi rapidissimi ciò che, geologicamente parlando, era più probabile.

“Purtroppo sì. I terremoti di mercoledì sono stati generati dalla faglia del Gorzano, le cui dimensioni sono simili alla faglia del Vettore-Bove, quindi di nuovo mi trovo a dover dire che non si possono escludere terremoti più forti nel prossimo futuro.

Ci ha descritto la faglia del Gorzano come di dimensioni paragonabili a quella del Monte Vettore – Monte Bove. La magnitudo massima raggiungibile è quindi la stessa?

“Sì, il calcolo della massima magnitudo raggiungibile da una faglia si basa proprio sulle dimensioni della stessa, quindi siamo sempre intorno agli stessi valori.

Ci sono state 4 forti scosse ravvicinate di magnitudo sopra a 5, possiamo dire che questa dinamica sismica sia normale o è del tutto anomala?

“No assolutamente, è una dinamica che rientra nella normalità. Potrebbe sembrare una peculiarità solo perché da quando si registrano considerevoli sciami sismici in epoca moderna la dinamica più consueta è stata un’altra, ma basta guardare al passato che risulta evidente come sia del tutto frequente.

Se ne leggono tante, come, tra le più diffuse, “allarme rosso per le prossime 48/72 ore”, da cui è facile poi giungere alla conclusione che superati 3 giorni, potremmo stare più tranquilli. Dobbiamo credere a tutto questo?

“Tendenzialmente non ci sono tempistiche. È naturale che in questi giorni immediatamente successivi ai grandi eventi sia più alta la probabilità di un nuovo sisma considerevole, ma potrebbe avvenire anche tra una settimana, o tra un mese, oppure mai. L’evoluzione di un terremoto purtroppo non è prevedibile in termini così microscopici per il fenomeno in questione.

Parlando in termini più macroscopici, invece, lei più volte ci ha spiegato come gli eventi sismici siano ciclici e si ripetano orientativamente negli stessi posti con le stesse caratteristiche, circa ogni lasso temporale di 300 anni. Ecco, basandoci sul passato, cosa possiamo aspettarci da questa faglia innescata?

“La crisi sismica attuale, innescatasi nella faglia del Gorzano per effetto del fenomeno di interazione tra le faglie, che consiste nella loro capacità di “caricarsi” l’un l’altra, rientra nello sciame sismico che è partito da Amatrice il 24 Agosto e corrisponde esattamente all’andamento riscontrato sia intorno al 1350 che nel corso del 1700 nelle stesse zone.

In conclusione l’appello del Professor Tondi, che non dimentichiamo essere anche Sindaco di Camporotondo di Fiastrone: “Come ripeto da mesi, nelle zone interessate è necessario verificare la vulnerabilità sismica degli edifici, chiamando per un sopralluogo un ingegnere affiancato da un geologo. Se l’edificio è a norma, non c’è nulla da temere, in caso contrario è necessario prendere provvedimenti. Si può convivere con la pericolosità sismica ma non con il rischio!”

Paola Rotolo