SANTA LUCIA RACCONTATA DALL’ARTE DI LORENZO LOTTO

13 dicembre, il giorno di Santa Lucia, la santa martire di Siracusa protettrice della vista, l’arte da sempre si è avvicinata nel riprodurre Lucia attraverso scene della sua vita. Lorenzo Lotto, pittore veneziano tra fine ‘400 e ‘500 molto attivo nelle Marche, realizzò una bellissima pala del 1532, la Pala di Santa Lucia, su commissione della Confraternita dell’Ospedale di Santa Lucia di Jesi per San Floriano. Lorenzo Lotto approdò a Jesi, dopo l’esperienza nel cantiere romano delle Stanze Vaticane  sotto la guida del grande Raffaello Sanzio. Benchè il contratto e l’accordo risalissero al 1523, il pittore ci mise ben 9 anni per completare e consegnare  il dipinto. La pala, insieme alle 3 predelle, costituisce una narrazione per immagini che ha inizio nella prima tavoletta di sinistra dove è raccontato l’antefatto della conversione e la successiva scelta di santità operata da Lucia. L’opera come, proprio dell’arte del Lotto,  ha una vivace vena narrativa, un grande unico racconto, nella tavola centrale la giovane Lucia, nella sua veste gialla e il manto rosso, giganteggia  con fermezza davanti all’austero ed immobile prefetto Pascasio, opponendo un rifiuto deciso ad adorare gli idoli, fiduciosa nel sostegno divino. Simbolico e straordinario il suo gesto di alzare il dito verso la colomba dello Spirito Santo, la fede vista come sua forza. Tutta la scena è in movimento, espressioni caratterizzano i soggetti, tutte figure maschili minacciose con costumi sgargianti dell’epoca, nessuna figura è immobile e statica, massima attenzione ai dettagli, il bambino in primo piano è pronto a correre incontro alla santa, trattenuto dalla nutrice di colore, unica donna raffigurata insieme a Lucia. Il fulcro della composizione è la figura della santa, investita dalla piena luce, che fà da asse all’intera scena con la sua posa verticale inflessibile, che simboleggia la sua fede incrollabile. Utilizzo della struttura prospettica, la loggia rinascimentale racchiude la scena, allusioni simboliche, sempre in contrasto con l’estetica celebrativa tipica della pittura cinquecentesca, Lotto propone la figura umana intimistica, alla ricerca di un proprio equilibrio tra sè e la realtà, un pittore contro-corrente, dal forte contenuto spirituale, dall’influenza artistica avuta dai pittori del Nord e dalla sua vena di grande ritrattista a volte quasi caricaturale. La Pala di Santa Lucia è conservata presso la Pinacoteca Civica di Jesi, a Palazzo Pianetti, antico palazzo nobiliare del ‘600 in perfetto stile rococò. Oggi, intanto, per tutta la giornata, festa a Fabriano per la Santa con la fiera nel quartiere Piano.

Francesco Fantini