CARO TERRY, LA LETTERA DELLA V°C DELLA SCUOLA MAZZINI DI FABRIANO

Che il terremoto ci abbia sconvolto un po’ tutti è purtroppo un dato di fatto, ed in casi come questi il nostro specchio più limpido e privo di filtri sono i bambini. Abbiamo intervistato la Maestra della Scuola Primaria “Mazzini” dell’ Istituto Comprensivo “Marco Polo” di Fabriano, Amalia Stocchi, che tutti i giorni si trova immersa nella realtà dell’infanzia: “Dopo le recenti forti scosse di terremoto l’attenzione di tutti noi a scuola è stata interamente rivolta agli alunni. Abbiamo organizzato un’assemblea per parlare insieme dell’accaduto, cercando da una parte di sdrammatizzare tranquillizzando i bambini, anche puntando sulla sicurezza della scuola, sia come edificio che come ambiente, dall’altra di comprendere come fosse meglio per tutti affrontare la cosa. Abbiamo deciso – prosegue la docente – che la miglior via fosse lasciarli liberi di parlare e di sfogarsi, consapevoli di come in questi casi lo stare insieme ed il condividere aiuti tantissimo, ed abbiamo capito fin da subito dalle loro stesse parole che a scuola si sentivano molto più tranquilli che a casa, complice sicuramente anche il fatto di sentirsi più forti accanto ai loro amici. Il caso ha poi voluto che giusto poco prima del terremoto avessimo fatto tutto un lavoro sulla paura e sulla sua elaborazione: da come la si percepisce fino a come la si affronta, partendo dal presupposto che la paura è positiva perché è essa stessa che ci permette di reagire. Lavoro che, non volendo – conclude Amalia – ci è tornato utile, avendo già introdotto i bambini a lavorare sulle proprie sensazioni ed emozioni per rielaborarle: abbiamo quindi deciso di proseguire su questa strada per provare a fargli superare la paura del terremoto, che tutti noi conosciamo bene essere a volte troppo pesante anche per noi adulti.

Quello che ne è uscito è davvero meraviglioso:

“Caro Terry, le tue scosse hanno provocato tanto dolore e molta sofferenza. Perché ci hai fatto questo dispetto? Noi non ti abbiamo fatto nulla! Per colpa tua molte persone dormono fuori casa. […] Tu hai creato molte crepe nelle case, ma le crepe più grosse sono dentro di noi. [… ] Ora siamo più consapevoli di quello che potrebbe accadere. […] Stai sicuro che se arriverà un’altra scossa noi ora saremo più pronti e preparati a scappare fuori dall’edificio. Se cercherai di farci ballare, noi balleremo ma se cadremo sapremo rialzarci, se cercherai di distruggere gli edifici, noi li ricostruiremo! […] Se tornerai ci troverai pronti come guerrieri!”, sono solo brevi estratti dei temi scritti dai bambini, parole mature, candide, ma vissute, quelle dei bambini della V C: Animobono Nicol, Cataldo Giuseppe, Elmadi Omar, Fioranelli Alice, Gambella Martina, Gegolli Daniele, Giampieri Giorgia, Lezzerini Luca, Monno Beatrice, Normanno Alex, Pira Brajan, Remigi Virginia, Ricci Andrea, Riccioni Mara, Spighi Giorgia, Stroppa Amos, Todisco Samuele, Varaku Rei, Villani Filippo, Vito Christian, Zhou Monica.

“Onestamente sono stata molto in pensiero soprattutto per i bambini e per come avrei potuto poi interagire con loro, per infondergli coraggio e serenità, ma senza mai mentire loro, perché mai vorrei perdere la fiducia che ripongono in me. Per questo gli ho spiegato che il terremoto è purtroppo incontrollabile ed imprevedibile, ma dalla nostra abbiamo delle armi molto potenti per combatterlo: la prevenzione nel costruire bene e la lucidità di reagire nel modo corretto, restando il più possibile calmi. Credo che rendere i bambini di oggi coscienti a 360° sia senza alcun dubbio il miglior modo di formare adulti consapevoli, anche perché poi saranno loro che un domani costruiranno le nostre case, le nostre scuole e che si approcceranno ai bambini del domani”, afferma la Maestra Amalia.

“Ci sentiamo più sicuri a scuola perché stiamo tutti insieme […] tutti insieme si sconfigge la paura.”. “Non ci sono parole per descrivere la mia commozione nel leggere queste loro parole: sapere che a scuola si sentano tranquilli per me è il più bello dei traguardi”, queste le bellissime parole di una Maestra come dovrebbero essere tutte, una capace di far tornare a chiunque la voglia d’infanzia. Concludono al meglio le stesse parole dei bimbi, dalle quali abbiamo solo da imparare: “Anche se noi siamo più piccoli di te, non ci possiamo arrendere, ti combatteremo fino alla fine sconfiggendo la nostra paura e stando sempre tutti uniti perché il proverbio dice: L’unione fa la forza!”

Paola Rotolo