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RICCI E COMI (PD), SCONFITTA POLITICA NETTA

”Gli italiani hanno scelto di far cadere Renzi con un voto che non è stato sulla riforma costituzionale ma esclusivamente politico: una sconfitta brutta e netta, una grande occasione persa di riformare il Paese”. Lo dice il vice presidente del Pd e sindaco di Pesaro Matteo Ricci. ”Ora si apre una fase molto delicata sul piano istituzionale e socioeconomico, con la Legge di stabilità da approvare e la trattativa con la Ue in corso”. ”Massima fiducia nelle scelte che Mattarella farà”, dice Ricci, secondo il quale tuttavia ”sarà difficile non andare ad elezioni politiche oltre la primavera del 2017”. Renzi ”resta il leader di un fronte riformista che ha 13 milioni di voti – osserva – ed è da questo bacino elettorale che bisogna ripartire”. Il premier dimissionario, che ieri ha fatto ”un discorso magistrale, di grande responsabilità e dignità”, deve restare segretario del Pd e, ”superata l’amarezza, ripartire da quei 13 mln di consensi”.

”I proponenti il no si sono caricati una grande responsabilità sulle spalle: il Paese ha bisogno di cambiamento e di riforme”. Il segretario Pd delle Marche Francesco Comi è ”deluso” dal risultato referendario, anche se l’alta partecipazione è stata ”una festa della democrazia”, e un ”premio alla politica che è tornata a parlare di contenuti”. Il dato altissimo dei partecipanti, osserva, ”è un segnale positivo per il paese ed una vittoria di tutti. Un premio alla buona politica che quando decide di tornare a parlare di contenuti suscita l’interesse dei cittadini”. Poi una riflessione sullo scenario che si apre con le dimissioni del Governo Renzi: ”sull’emergenza sisma il Governo fino ad oggi ha fatto un grande lavoro. Mi auguro che questo impegno prosegua”.