MONS. RUSSO CHIUDE LA PORTA SANTA DELLA CATTEDRALE

Clero e fedeli si sono riuniti in piazza Giovanni Paolo II, ieri pomeriggio, per la solenne messa di chiusura dell’annno giubilare indetto dal Papa. Il vescovo diocesano, Mons. Stefano Russo, nonostante la Cattedrale sia stata dichiarata agibile ed è stata riaperta già sabato, ha preferito celebrare l’Eucaristia con la chiusura della Porta Santa sotto al portico del santuario del Buon Gesù, per evitare possibili scene di panico all’interno del duomo in caso di scosse. Una celebrazione molto sentita a conclusione di un anno di grazia che ha visto migliaia di persone varcare la Porta Santa di San Venanzio in pellegrinaggio. “Il brano del vangelo che abbiamo ascoltato – ha detto il vescovo mons. Stefano Russo – sembrava scelta apposta, nel suo disegnare scenari apocalittici: ‘Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga distrutta e vi saranno di luogo in luogo terremoti, carestie e pestilenze’. Ma noi sappiamo che non è così, che la vita vera non muore, e non dobbiamo aver paura. La nostra Porta Santa – ha detto nell’omelia – l’abbiamo davanti a noi. Il Signore ci sta dicendo che per noi, chiudere la Porta Santa significa “uscire fuori, allo scoperto”. Diventare diffusori nel mondo del Vangelo. Ci dobbiamo ricordare che siamo chiamati da Dio a percorrere le strade e i vicoli del mondo”. Il presule ha invitato tutti a non scoraggiarsi e a cercare la normalità dopo il sisma. <Non abbiamo paura, portiamo con noi il segreto della vita. E’ il tempo della testimonianza anche nel nostro territorio. Diventiamo apostoli, ognuno di noi, della Misericordia di Dio. Ne vale la pena>. Così don Stefano ha concluso i riti giubilari in un centro storico che cerca di riprendere vita. Le parole del vescovo sono state un incoraggiamento a vincere la paura e a testimoniare la forza di ricostruire tutto come è stato già fatto dopo il terremoto del 1997.

La conta dei danni 

Tra Fabriano e Matelica sono molte le chiese danneggiate. Il vescovo Stefano Russo, insieme a don Gianni Chiavellini, ha effettuato la ricognizione dei danni. A Fabriano il problema più grave a San Nicolò. La chiesa del quartiere Borgo ha una piccola parte della facciata pericolante e nei giorni scorsi sono intervenuti i vigili del fuoco. Resterà chiusa per molto tempo. Porte chiuse anche a San Domenico per grosse cadute di calcinacci e intonaci dal soffitto. Problemi anche nell’abitazione del vescovo e negli uffici della Curia Vescovile. Chiuso ai fedeli il Santuario del Sacro Cuore in via Gioberti. Inagibile la chiesa di Moscano. Chiuse anche le chiese di San Benedetto, Santa Margherita e quella di San Bartolomeo. A Matelica, invece, inagibile San Francesco e Santa Teresa. Potrebbe riaprire parzialmente, invece, la Concattedrale di Santa Maria. “Affidiamoci – ha detto Mons. Russo – alla Madonna del Buon Gesù, nostra patrona, che ha già protetto, nei secoli la città dal terremoto.”

Marco Antonini