LA SCUOLA PRIMARIA DI MARISCHIO TRASFERITA A FABRIANO

Più di seimila studenti sono tornati sui banchi di scuola e la paura è stata gestita nel migliore dei modi sia dagli insegnanti che dalle famiglie. Poche, infatti, le assenze che l’amministrazione comunale ha riscontrato dopo la pausa di una settimana causa terremoto. Nelle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado si sono registrate percentuali di presenza degli studenti intorno al 95%. L’unico caso dove ci sono stati alcuni problemi, invece, è alla scuola elementare di Marischio dove gran parte del genitori non vogliono mandare i propri figli in un plesso si, agibile, ma situato nella parte storica della frazione e che quindi spaventa in caso di uscita di emergenza con un’unica scala per quasi cento bambini. Per evitare possibile caduta di coppi dal tetto è stata anche installata una tettoia protettiva all’ingresso dell’edificio. E ieri è durata quasi due ore la riunione tra il preside dell’istituto comprensivo, Antonello Gaspari, le insegnanti e i genitori degli alunni della primaria Marischio. Dopo un incontro acceso si è deciso di trasferire provvisoriamente da lunedì tre classi dal plesso della popolosa frazione alla scuola primaria Mazzini al Borgo di Fabriano, altre due classe alla media Marco Polo perché, dopo la prova di evacuazione, sono emersi problemi di gestione dei bambini in caso di emergenza. Allo studio l’organizzazione della mensa e del trasporto pubblico non senza polemiche. Il sindaco Giancarlo Sagramola ha ribadito più volte che “la scuola di Marischio non ha subìto danni a causa del sisma, così come nelle altre strutture scolastiche non si sono rilevate condizioni di inagibilità”.

Ps

Ho lavorato molti anni in quella scuola e la conosco bene. Non c’è la scala d’emergenza, il plesso è situato sul vicolo, l’uscita dà sulla strada dove le macchine non transitano sempre piano. Sappiamo tutto. Da moltissimi anni si attende la costruzione di un nuovo stabile a Marischio per permettere ai bambini di tanti paesi di non dover arrivare a Fabriano e per avere una formazione senza classi da 30 alunni E’ il momento di inventarsi qualcosa per reperire i contributi. Non si può togliere ai paesi – che già hanno perso tutto, pure lo scopino – anche la scuola elementare. 

Marco Antonini