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CALCINACCI E PAURA, FABRIANO CONTA I DANNI

Nonostante il sole è stata anche ieri e l’altro ieri la paura il filo conduttore della giornata. Fabriano cerca di guardare avanti, di tornare alla normalità, ma il processo è lungo e faticoso. Anche le abitudini di una vita son state modificate e, per molti, è segno della sconfitta dell’uomo impotente davanti alla natura che comanda. Il mercato del sabato è stato trasferito dalla centrale piazza Garibaldi, a via martiri di Nassiriya, in periferia; il comando della polizia locale e della stradale sono stati spostati nel piazzale XXVI Settembre e a Piagge d’Olmo; Piazza del Comune, da diversi anni, non più frequentato come una volta, ha subìto un altro duro colpo. “Sono un miraggio – ha detto un barista – in giornate come queste, le “vasche” di fabrianesi che fanno su e giù per il Corso della Repubblica”. Folla, per tutto il giorno, al parcheggio della vecchia stazione, davanti al treno notte che ospita quasi 300 letti. “Ho tanta paura – ha detto Anna – e stare qui sul treno, in compagnia, mi rende leggermente più tranquilla. Poi se alzo lo sguardo vedo il cielo e provo a rasserenarmi.” Anche le chiese, che avevano provato a resistere alla forte scossa di terremoto del 24 agosto, si sono arrese. La conta dei danni, infatti, è una lenta mappa di crolli di calcinacci, cornicioni, crepe più o meno profonde. Tanti i lavori da fare prima di riavere la città a disposizione. “Ora – ha detto il sindaco Sagramola – è tempo dei controlli e della forza. Dobbiamo avere il coraggio di non farci piegare da questo mostro che muove la terra sotto ai piedi. Per tutti coloro che hanno paura di non farcela abbiamo attivato un servizio di supporto psicologico in collaborazione con l’Area Vasta 2. L’obiettivo è tornare a sorridere.”

Arriva sempre nel sonno, quando meno te lo aspetti, colpisce con forza e sembra non finire mai. La domenica è cominciata male anche a Fabriano, peggio di come si era concluso il sabato che precede il ponte dei Santi. Se fino a poche ore prima qualcuno stava provando a tornare alla normalità e a rimettere piede nelle proprie abitazioni per la notte, ieri mattina presto, il terrore è tornato nei volti della gente. E ora andare avanti diventa difficile. Lo si capisce subito che la scossa delle 7,40 è stata fortissima e che nessuno ha più la ricetta per l’elisir della sopravvivenza senza paura. Dalle otto alle dieci, infatti, le strade della città sono state invase da centinaia se non migliaia di auto incolonnate nel traffico, pur di non stare a casa. Eppure, in quei momenti, la miglior cosa è lasciare le strade libere alle forze dell’ordine e andare in posti all’aperto, come in campagna. Il sindaco Sagramola e il centro operativo comunale hanno lavorato giorno e notte. Le richiese di sopralluogo hanno raggiunto quota 1100. Più di cento ordinanze di sgombro sono state firmate per un totale di circa trecentocinquanta sfollati. Un numero in costante crescita. In mattinata è stato subito riaperto il PalaGuerrieri per dare un tetto a coloro che hanno difficoltà ed è accessibile a tutti. Discorso diverso per il treno notte che sosta nella vecchia stazione e che ospita 300 persone che hanno casa inagibile. Anche ieri le cuccette sono state tutte assegnate anche se sabato sera in pochi si sono poi presentati per dormirci nonostante le richieste. Il PalaFermi essendo privo di barriere architettoniche è riservato in via prioritaria ad anziani e persone con problemi di deambulazione. Rimane sempre aperto il PalaCesari. Attivo 24 ore su 24 il numero 0732-709112 per segnalazioni legate al sisma. Il Comune di Fabriano ha organizzato un servizio mensa dove vengono offerti pasti caldi a pranzo ed a cena a coloro che hanno ricevuto l’ordinanza di inagibilità della propria casa. Il vitto viene servito presso la mensa della scuola Allegretto alle 12,30 e alle 19,30. Continua il lungo lavoro delle forze dell’ordine schierate anche con servizio anti sciacallaggio in tutte le strade del comprensorio. La polizia locale, intanto, è stata trasferita presso la sede comunale di Piazzale 26 settembre 1997. La stradale, invece, presso il capannone Anas a Piaggia d’Olmo.

La conta dei danni è solo all’inizio. Crepe nel muro laterale del parco dell’Agraria, al cimitero di Melano dove si è registrato un caso di caduta lapide. E’ crollato un vecchio solaio ad Albacina e l’area è stata transennata. Problemi anche a Collamato dove sono inagibili alcune case poco lontano al vecchio serbatoio pensile. Ad Argignano ci sono alcune famiglie da mesi senza luce pubblica lungo la via e ora, con il sisma, i residenti sono più spaventate. Alcune case inagibili e chiesa chiusa a San Donato. A Fabriano ieri mattina i vigili del fuoco sono corsi in via Romagnoli e in via Sassi dove sono state evacuate alcune palazzine per crolli di intonaco, cedimenti delle tamponature e crepe profonde nelle pareti. Danni anche nelle vie Urbani, Cialdini, Serraloggia, viale Zonghi e Serafini, piazzale Roma e Fratelli Latini già lesionate dopo le scosse del 26 ottobre. In centro lesioni nelle case più antiche. Sulla facciata della chiesa della Madonna di Loreto è scomparsa la testa della Vergine che è crollata dopo il sisma di ieri. Tutte le chiese del centro storico sono chiuse e anche la Misericordia in periferia. Il caso più grave è San Nicolò, al Borgo: registrati crolli all’interno, pericolante parte della facciata. I campanili vicino le case sono monitorati dai pompieri.

Marco Antonini