SENTENZA PENZI, RATEIZZAZIONE O DISSESTO FINANZIARIO?

C’è tempo fino al 30 aprile per approvare il conto consuntivo del Comune di Fabriano. Prima di redigere il bilancio di previsione, però, bisogna fare chiarezza sulla vicenda Penzi che sta preoccupando non poco amministrazione pubblica e cittadini. Entro due settimane, quindi, si conoscerà il destino della Giunta Sagramola che si appresta a iniziare l’ultimo anno del mandato conquistato dalle urne. Il risarcimento da 1,8 milioni di euro disposto dai giudici della Corte di Appello per i lavori di ampliamento all’ospedale Profili risalenti al 1995 al centro delle continue riunioni a Palazzo Chiavelli. Il Sindaco Sagramola, ma anche gli assessori sono dello stesso avviso, stanno facendo di tutto per evitare tagli ai servizi sociali. Dal conto consuntivo sono spuntati 350 mila euro da poter utilizzare come prima rata del risarcimento da circa 1 milione e 800 mila euro deciso da giudici a favore della ditta Penzi. Al momento sono quattro le ipotesi studiate dall’amministrazione comunale. In primo piano la possibile dilazione del debito in massimo quattro anni. Se non arrivasse alla stipula di un accordo di questo genere con i legali della ditta della Campania, l’Ente potrà decidere di arrivare a una transazione presentando, però, ricorso in Cassazione. In questo caso bisognerà attendere diversi anni prima di arrivare a una sentenza definitiva che metta la parola fine a una querelle che va avanti da più di 20 anni. L’ultima sponda potrebbe essere la rateizzazione del risarcimento in sei anni. Questo comporterebbe un impegno di spesa di 300 mila euro l’anno. In caso contrario si potrebbe aprire la procedura di dissesto finanziario con l’arrivo del commissario prefettizio che salirebbe in corsa a Palazzo Chiavelli per traghettare l’amministrazione comunale fino alle elezioni del 2017. Una strada tutta il salita visto che Penzi non ha autorizzato nessuna transazione con dilazione di pagamento in quattro o sei anni. I legali continuano a trattare anche se la possibilità di arrivare ad un accordo tra le parti rimane un miraggio lontano. “Credo – ha detto il vice sindaco Angelo Tini – che se si riuscisse ad arrivare con la ditta a un accordo che preveda una rateizzazione, potremmo redigere il bilancio di previsione per l’anno in corso. Magari a fatica, cercando di reperire altre risorse in qualche capitolo, ma senza intaccare sensibilmente i servizi essenziali. Ci preme di non distruggere il sistema dei servizi sociali”. Sul fronte dei conti, intanto, Sagramola e Tini sono a lavoro sul conto consuntivo che verrà approvato prima della manovra economico-finanziaria. L’obiettivo è quello di mettere a bilancio quella parte di avanzo d’amministrazione non vincolato che ammonta a 390 mila euro. Appena arriverà il parere positivo da parte dei revisori dei conti, il documento approderà in consiglio entro il mese. L’opposizione ha chiesto le dimissioni del Sindaco Sagramola. Lo strappo si è consumato durante la trasferta del primo cittadino a Roma per trattare proprio con i legali della ditta Penzi nelle stesse ore in cui il consiglio comunale si riuniva a Fabriano.

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