SENTENZA PENZI, RISARCIMENTO DA 1.800.000 EURO

Settimana decisiva per la sentenza Penzi a Fabriano. E’ imminente la ripresa del confronto tra l’amministrazione civica e la ditta e bisogna capire se le parti riusciranno a raggiungere un’intesa e che tipo di accordo metteranno a punto per una vicenda che sta generando sempre maggiore preoccupazione in Comune, considerato che l’ente pubblico dovrebbe risarcire la Penzi per circa 1 milione e 800.000 euro. Il primo ostacolo è proprio la cifra definitiva. Negli ultimi giorni si sarebbero dissolti tutti i dubbi in merito all’entità della somma che le casse domunali dovrebbero sborsare (circa 1 milione e 800.000 euro), dopo che nei giorni scorsi erano spuntati importi diversi. “Sotto questo aspetto – spiega il vice sindaco Angelo Tini – si è arrivati a un chiarimento, per cui c’è una base di partenza concreta. Adesso, è necessario riprendere la trattativa”. Il percorso resta assai impervio, perché i nodi da sciogliere non sono pochi né facili, ma la giunta Sagramola ha rimarcato in più circostanze la volontà di battere tutte le strade possibili per ottenere un accordo che le consenta di redigere il bilancio di previsione 2016, evitando la distruzione del sistema del welfare. Si potrebbero prospettare due soluzioni: la dilazione del pagamento senza transazione o la transizione tombale. Nel primo caso la controversia legale resterebbe in piedi, mentre nel secondo caso cesserebbe. La dilazione del versamento potrebbe durare al massimo tre anni, per cui sarebbe senza dubbio pesante per le casse comunali, poiché ogni rata si aggirerebbe almeno sui 600.000 euro, mentre in caso di transazione tombale non ci sarebbe un limite preciso, per cui la somma da pagare per ogni rata potrebbe dimezzarsi. La transazione tombale, che chiuderebbe il contenzioso, riserva, però, altre implicazioni sul piano delle responsabilità.

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