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SALTA IL CONSIGLIO COMUNALE, E’ POLEMICA

Il Sindaco ieri a Roma per trattare dopo la sentenza Penzi e il consiglio comunale salta. Palazzo Chiavelli non raggiunge mai il numero legale e, dopo 4 chiamate, la seduta viene annullata. La maggioranza attacca l’opposizione. L’opposizione se la prende con il primo cittadino che poteva rimandare di un giorno la seduta e comunicare meglio con tutti i consiglieri e con gli assenti della maggioranza che non hanno garantito il numero legale per iniziare i lavori. “Abbiamo garantito la nostra presenza anche in sede di discussione sul bilancio – dichiara Emanuele Rossi – ma ieri no. Era una giornata troppo importante per il nostro futuro. Dovevamo essere informati prima dell’assenza del Sindaco. Si parla di tagli al sociale: nessuno pensa che forse prima di dire certe cose dobbiamo parlarne? Il nostro ruolo, in questo modo è stato sminuito”. Anche Pino Pariano all’attacco. “Sagramola poteva spostare di 24 ore la seduta e tutto si sarebbe sistemato”. Deluso il Movimento 5 Stelle. “Ci dispiace. Questa vicenda va avanti da mesi. E’ mancato il confronto, come durante l’incontro tra sindaco e capigruppo dei giorni scorsi. Ancora non sappiamo – hanno detto Arcioni e Romagnoli – se la rateizzazione è l’unica strada percorribile: manca un’analisi che approfondisca la sentenza. I cittadini hanno il diritto di sapere cosa può e deve fare il Comune e chi sono i responsabili di questa ennesima crisi”. Urbano Urbani chiarisce subito che “questa presa di posizione di tutta la minoranza non è una ripicca ma un atto di responsabilità. Sagramola – ha detto insieme a Leli e Silvi – doveva spostare il Consiglio”. Duro anche Silvano D’Innocenzo. “Nonostante il periodo difficile sembra che primo cittadino e maggioranza siano attenti a mantenere la poltrona”. Di pensiero diverso la maggioranza. “È con profondo rammarico che prendiamo atto del rinvio del Consiglio Comunale di Fabriano di oggi pomeriggio a causa della volontaria assenza di tutti i consiglieri di minoranza: poco prima, infatti, in sede di commissione consiliare, maggioranza e minoranza avevano raggiunto un’intesa unanime relativamente al mantenimento dell’ufficio del Giudice di Pace, principale argomento all’ordine del giorno. Noi pensiamo che la Politica sia una cosa seria – hanno detto – e non un teatrino dove la responsabilità viene dopo futili speculazioni mediatiche: l’aver impedito lo svolgimento del Consiglio va contro gli interessi della città di Fabriano, in quanto questa sera avremmo potuto riconfermare fin da subito un servizio importante quale è il Giudice di Pace. Soprattutto in un periodo come questo, ci saremmo aspettati maggiore senso di responsabilità da parte di tutte le forze politiche.