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IL TORO E LA FANCIULLA – di Laura Trappetti

Europa era una fanciulla figlia di un re della Fenicia, così bella che Zeus se ne invaghì e per sedurla, senza intimorirla, si mutò in toro. Europa cominciò ad accarezzarlo e gli salì addirittura in groppa. Il toro spiccò un grande salto ed iniziò una lunga corsa. Europa spaventatissima continuò a restare aggrappata al dio, finché giunsero nell’isola di Creta. Qui Zeus si dichiarò e i due si sposarono: a Creta nacque tutta la civiltà ellenica, tutta la storia dell’Occidente. Il Mediterraneo, che è il punto di unione di tre continenti, è stato la sua culla. In questi tempi l’Europa è sconvolta come forse in questi termini non accadeva dalla fine della Seconda Guerra Mondiale: le guerre e i disordini in Medio Oriente e Nord Africa, migliaia di persone in fuga che premono alle frontiere, crisi economica e debolezza politica al suo interno, spinte populistiche, attentati e nel contempo un’idea di futuro e unione che nel nostro immaginario si identifica con i tanti studenti Erasmus, simbolo del superamento dei confini geografici e culturali che ci avevano diviso nel secolo scorso. L’Europa è la fanciulla spaventata del mito e il Mediterraneo non è più il crocevia di civiltà che si fondono, ma un cimitero. E’ la paura che regna su tutto: paura di un nemico che può colpirti ovunque, paura dell’impoverimento, paura dell’invasione, paura di una progressiva perdita di potere. La paura non è una colpa, la paura è naturale se sei più debole. E’ questa debolezza e la confusione creata dalla paura che spinge a una reazione muscolare, ovvero militare, di intelligence, di muri, di blocchi alle frontiere, in una parola di contrasto. Così accettiamo il ruolo del nemico assegnatoci da altri. E’ la narrazione del Califfato ai suoi proscritti, che sfrutta tutte le nostre carenze di integrazione, tutte le nostre ambiguità politiche nelle aree di crisi, i nostri interventi strumentali, la nostra volontà di egemonia economica. E se l’Europa narrasse una storia diversa? Una storia in cui diventiamo amici di chi scappa? La storia dell’umanesimo di Erasmo, del liberté, egalité, fraternité, di Teseo che vince grazie all’amore, di chi cerca la pace e trova una patria, di chi non dice “oi barbaroi” guardandosi allo specchio. Una storia inedita che disarmi la paura con la ragione.