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25 ANNI FA GIOVANNI PAOLO II A FABRIANO

Il 19 marzo 1991 è una data da iscrivere tra le più memorabili della storia della nostra Diocesi di Fabriano-Matelica. In quel giorno, infatti, Festa di S. Giuseppe, il Papa S. Giovanni Paolo II ha visitato la nostra Comunità, dando soprattutto rilievo alle numerose forme di lavoro presenti nel nostro territorio: dalla gloriosa e antichissima manifattura della carta, alle nuove, ma già affermate, industrie dell’elettrodomestico e delle confezioni. Per chi l’ha vissuta una giornata veramente indimenticabile: la visita agli impianti produttivi delle maggiori industrie di Fabriano e Matelica, l’incontro con le maestranze e le parole del Papa ai lavoratori, l’arrivo nelle due Città, il saluto alla folla riunita in piazza dal balcone del Palazzo Vescovile a Fabriano e da quello del Palazzo Comunale a Matelica, la visita ai Santuari della Madonna del Buon Gesù e della Beata Mattia e, soprattutto, la Messa celebrata in Cattedrale rimangono ancora nel ricordo e nel cuore della gente, che ha accolse con grande entusiasmo il Papa. In Cattedrale, gremita di fedeli, era palpabile la commozione per avere avuto il privilegio di partecipare alla celebrazione eucaristica presieduta dal successore di Pietro. C’era la consapevolezza di essere dentro un evento unico, cui forse nessuno dei presenti avrebbe più avuto la gioia di vivere in futuro. Voglio riportare un passaggio dell’omelia del Papa che mi sembra attuale anche oggi: “Soggiogate la terra! Accogliete, carissimi fratelli e sorelle, la parola che oggi viene offerta dalla liturgia ed aprite il cuore alla forza dell’amore che abbatte le barriere dell’egoismo e dell’indifferenza. Non siate schiavi del possesso egoista, ma servitori della condivisione solidale! Si fissino gli occhi dello spirito sulla Sacra Famiglia e tragga la volontà, illuminata dalla fede, coraggio e perseveranza nel bene dalla intercessione di San Giuseppe! Voi Sacerdoti, ministri della gratuita salvezza divina, sostenete il gregge affidato alle vostre cure pastorali con la preghiera, con l’esortazione, con l’esempio; condividetene in modo fraterno le speranze e le difficoltà. Nella famiglia cristiana, in ogni famiglia della vostra Diocesi, sia vivo, ad immagine della Casa di Nazaret, il clima dell’intesa e della comunione, della semplicità e del servizio. Mi rivolgo soprattutto ai laici, a quanti sono impegnati nei vari movimenti e associazioni ecclesiali. Mi rivolgo, inoltre, a quanti, chiamati da Dio alla vita consacrata, sono costituiti testimoni di un servizio al Signore e ai fratelli in modo totale ed esclusivo. Siate tutti fedeli alla vostra particolare vocazione. Voi giovani nutrite le speranze del vostro presente e del vostro avvenire alla scuola della verità che non inganna e della vita che non perisce. Quanto più facilmente la società potrebbe trovare soluzione alle problematiche che la inquietano se guardasse all’umile, ma eloquente, testimonianza d’amore offerta nella Casa di Nazaret! Con quanta concreta fiducia si riuscirebbe a guardare agli altri se l’attività d’ogni giorno fosse sentita come prezioso strumento di lode al Creatore e di servizio ai fratelli!”. Oggi, dopo 25 anni, la situazione lavorativa nel nostro territorio è molto cambiata: la crisi delle industrie, inimmaginabile allora, ha portato insicurezza, precarietà, emigrazione, condizioni difficili per molte famiglie. Nonostante questo vogliamo ricordare quel momento felice della nostra storia e celebrare il Giubileo della Misericordia per il mondo del lavoro, per risvegliare la speranza e l’impegno, per rimetterci in cammino. Voglio concludere questo ricordo della visita di Giovanni Paolo II con le parole conclusive da Lui pronunciate nel suo discorso in Cartiera: “Mentre insieme onoriamo San Giuseppe, patrono dei lavoratori, vorrei affidare a Lui, che ha conosciuto la fatica del lavoro quotidiano, le vostre preoccupazioni, quelle specialmente relative ai problemi dell’azienda, alle esigenze della famiglia e alla disoccupazione giovanile. Vi aiuti, inoltre, San Giuseppe a dar vita ad una società permeata da autentici valori umani e cristiani quali la dignità della persona, l’onestà, la responsabilità, e la solidarietà e lo spirito di fede”. Per questo Sabato 19 marzo, Festa di S. Giuseppe, alle ore 11,00, l’Ufficio Diocesano di Pastorale del Lavoro invita lavoratori, artigiani, imprenditori, sindacalisti, commercianti e tutti coloro che operano nel mondo del lavoro a celebrare in Cattedrale l’Anno Santo della Misericordia.

don Alfredo Zuccatosta