AMORE E LUCCHETTI – di Laura Trappetti

Chi è che non conosce i “lucchetti dell’amore”? Sono ovunque, anche laddove vincoli artistici o storici dovrebbero porre un argine ai rituali modaioli adolescenziali: da Parigi a Città del Messico ed ovviamente a Ponte Milvio a Roma; lì il fenomeno è cominciato a seguito del grande successo di “Ho voglia di te” di Federico Moccia. Soprassedio sulla qualità letteraria dell’opera di Moccia, fatto è che il lucchetto è diventato il simbolo della promessa d’amore dei giovanissimi e ce ne dobbiamo, obtorto collo, fare una ragione. L’argomento ci sta alla vigilia di San Valentino, patrono del sentimento consumistico quanto il nostro scrittore: amore e lucchetti. Questa storia racconta di una strada che si chiama Clementina, come la protagonista di una famosa ballata folk statunitense che comincia così: “In una cava, in una gola…”. La nostra strada Clementina ha questo nome, perché fu voluta dal papa Clemente XII, ma a dire il vero una cava e una gola c’entrano comunque, infatti la strada attraversa la Gola della Rossa e costeggia l’Esino da un lato e le cave di calcare dall’altro. Le cave, tuttora attive, hanno la concessione fino al 2043. Poi ci sono delle persone innamorate della strada Clementina: abitanti del territorio, escursionisti, cicloamatori, rocciatori. Infine c’è un lucchetto, che qui non è il suggello fra due amanti, ma l’elemento che si frappone. Quel lucchetto chiude una sbarra che chiude la strada. Sì, la nostra bella Clementina non è transitabile se non a piedi o saltando la sbarra con la bici in spalla. Lunga vicenda la sua: aperta, poi chiusa e appaltata alle cave, poi riaperta e richiusa ancora, oggi sbarrata. Neanche in caso di emergenza, che so, un’ambulanza, nessun mezzo ci può passare. Come finirà questa storia d’amore non è dato sapere al momento, ma le persone innamorate di quella strada, il giorno di San Valentino la percorreranno tutta a piedi, perché l’amore non si dichiara soltanto, si dimostra. Il motto della marcia è una citazione di Ovidio Marras, il pastore sardo che ha vinto una lotta solitaria contro i cementifica tori della sua terra: “Questo posto è di tutti e io lo dovevo difendere”. Io domenica sarò lì, anche io amo Clementina e credo che saremo tanti.

Laura Trappetti