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UNIONI CIVILI, MONS. MENICHELLI: ‘I DESIDERI NON SONO DIRITTI’

I ”desideri non sono diritti” e la maternità surrogata ”è sostanzialmente immorale: non si può giocare con la vita, e questa non è una questione cattolica, musulmana o ebrea. La vita è intoccabile, se diciamo ‘la vita è mia’ cominciamo a fare commercio di vita”. Il card. Edoardo Menichelli, arcivescovo di Ancona Osimo e presidente della Conferenza episcopale delle Marche, lo ha detto nell’omelia della messa celebrata per i giornalisti dell’Unione cattolica stampa italiana, i malati, i medici e i volontari degli Ospedali riuniti di Ancona, nel giorno del patrono dei giornalisti San Francesco di Sales. ”La nostra fede – ha aggiunto – è la religione del Libro, il Libro della Verità, non i ‘librucoli’ delle verità. Non ho bisogno di aggiungere molte altre parole per farmi capire: vuol dire che siamo al mondo con i nostri limiti, ma cerchiamo di migliorare questa società, difendiamo l’uomo, la donna, la vita. E lo dobbiamo fare volendo bene a tutti, senza ‘puntare il dito’. Pensate cosa sarebbe successo se Gesù avesse cominciato a scomunicare quelli che non la pensavano come lui. Ha accolto tutti, e tuttavia bisogna dire la verità, che sta sopra a tutti”. ”Però queste cose cari fedeli – ha continuato il cardinale – dovete cominciare a dirle anche voi. Se noi vescovi non parliamo ci accusate che stiamo zitti, se parliamo, dite che parliamo troppo…”. Dopo la celebrazione eucaristica Menichelli ha risposto anche ad alcune domande dei cronisti sul Family Day. I contenuti dell’iniziativa, il ”non poter equiparare il matrimonio fra un uomo e una donna a quello fra due persone dello stesso sesso” e considerare i figli ”un diritto, quindi una proprietà”, sono ”naturalmente condivisibili” ha osservato. Ma è importante ”non alimentare contrapposizioni, scontri, e innalzare ‘bandiere’. Per noi l’unica bandiera è quella di Cristo”. (Ansa) Sentinelle in piedi anche a Fabriano. Ieri pomeriggio, dalle ore 17, centro storico gremito da credenti che hanno risposto con il silenzio alle provocazioni contro la famiglia tradizionale.

UNIONI CIVILI, QUASI 2 MILA IN CORTEO AD ANCONA

Quasi duemila persone (1.200 secondo la Questura) provenienti da tutte le Marche hanno preso parte sabato ad Ancona alla manifestazione a sostegno delle unioni civili in vista della discussione del disegno di legge Cirinnà che approderà in Senato giovedì prossimo. Al grido di ‘Svegliati Italia, svegliati Ancona’, i manifestanti sono partiti da piazza Roma, ed esibendo striscioni con scritto ‘Lo stesso amore, gli stessi diritti’, hanno percorso corso Garibaldi per poi raggiungere piazza della Repubblica e piazza del Plebiscito, dove hanno dato vita ad un flash-mob suonando contemporaneamente centinaia di sveglie. L’iniziativa, analoga a quella di tante altre piazze italiane, è stata promossa fra gli altri da Arcigay e Agedo Marche (l’associazione dei genitori e parenti di lesbiche, gay, e transessuali), da Fabriano Arcobaleno, Dirittoforte e rete Chegender, e ha visto l’adesione, di Cgil e Fiom Marche, Anpi, Amnesty International Marche, Prc, Sel, Giovani Democratici Marche, Gulliver Sinistra universitaria e Rete degli Studenti medi. ”Abbiamo già accettato troppe mediazioni – ha detto Jacopo Cesari, presidente di Arcigay Marche – dovute a discussioni tutte interne al Pd, accontentandoci di unioni civili anziché del matrimonio, ma non consentiremo ulteriori modifiche al ddl Cirinnà, soprattutto per quanto riguarda l’art. 29 sul diritto di adottare il figlio biologico del partner”. In piazza c’erano anche le deputate di Possibile Beatrice Brignoni e di Sinistra Italiana Lara Ricciatti, e i responsabili regionali di Altre Marche-Sinistra Unita e del Movimento Cinque Stelle, Edoardo Mentrasti e Gianni Maggi. (Ansa)