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SERENELLA FUCKSIA, L’ESPULSIONE DAL M5S E IL TERRITORIO

La senatrice Serenella Fucksia ha deciso di parlare dopo l’espulsione dal Movimento 5 Stelle e lo ha fatto scegliendo la sua città, Fabriano dove i più critici hanno sempre evidenziato la sua assenza nelle occasioni importanti in cui bisognava metterci la faccia. Al Ridotto del Teatro Gentile, davanti a diversi curiosi e al Sindaco Giancarlo Sagramola, ha spiegato la sua ragione dei fatti che hanno portato la rete a chiuderle la porta in faccia e ha provato a tracciare una nuova linea politica per il futuro. “Ora che sono al Gruppo Misto – ha detto – potrò lavorare con trasparenza per migliorare la vita dei cittadini. Non ho mai votato qualcosa ad occhi chiusi, prima mi sono informata. 253 volte mi sono espressa in dissenso, sono andata contro il Movimento 5 Stelle. Non guardo le poltrone e gli interessi di pochi. Se il Job Act è stato un passaggio fondamentale nella vita lavorativa dei giovani non posso essere contraria. Le tutele crescenti sono il futuro, evita il lavoro nero, i co.co. pro. e le finte partite iva. Sono atti importanti che riqualificano le persone”. Poi l’impegno affinchè il buon senso prevalga, il ragionamento e l’obiettività superino il clima da prima repubblica che, più volte, la politica nazionale ha cercato di instaurare. “Io ora riparto da qui e dal mio territorio. Una volta al mese vorrò incontrare tutti per tenere alto il nome di questa città importante che ha sofferto troppo”. E’ una senatrice in forma quella che ieri ha intrattenuto i presenti – tra i quali il Sindaco Sagramola che l’ha incoraggiata ha rappresentare la città – e ha ripercorso gli ultimi mesi con il Movimento 5 Stelle. Serenella Fucksia ha più volte ribadito di aver denunciato come i grillini di alcuni anni fa non ci sono più. ”La mia espulsione è il paradigma di come nel Movimento le cose non funzionano bene: interessa solo un atteggiamento di finta opposizione. Le persone scomode danno fastidio, e a decidere è un parziale cerchio magico, per il 50% ignoto ai più”. Nessun accenno su un eventuale futuro approdo ad un altro partito, ma una lunga ricostruzione delle fasi dell’espulsione. “Il 28 dicembre scorso ho effettuato il bonifico relativo al periodo aprile-settembre per oltre 19 mila euro versati a favore delle piccole e medie imprese, ma sono stata raggiunta dalla telefonata di un giornalista che mi informava della mia espulsione. ”Chi c’è dietro la firma dello staff di Beppe Grillo? – si chiede la senatrice – visto nella chiacchierata telefonica che ho avuto con lui, Grillo in persona non era a conoscenza di quello che era stato scritto sul blog sul mio conto?” E ancora. “I leoni da tastiera mi hanno voltato le spalle pur non avendo fatto nulla contro il regolamento. Anzi, i colleghi sono stati i primi ad essere meravigliati di questa decisione. Non sono mica l’unica ad aver versato la rendicontazione con alcuni giorni di ritardo”. Fucksia evidenzia come questo sia solo il motivo fittizio che avrebbe portato lo staff a decidere per il procedimento che ha permesso alla rete di votare. “Quando ho parlato con alcuni attivisti – spiega – mi è stato ripetuto più volte che il senatore Giarrusso stava cercando il pretesto per cacciarmi. Ci sono state molte gelosie, una campagna elettorale perenne che non ha prodotto nulla e i gruppi cittadini chiusi che hanno fatto decidere a chi vive dietro a un pc. Su 300 mila iscritti in rete e molti dei quali non formati, hanno votato l’espulsione circa 26mila persone. Non sono poche considerando che avevo già comunicato anche a Luigi di Maio e a Roberto Fico di stare per rendicontare tutto?”. Poi l’espulsione. “Grillo è caduto giù dal pero – ha detto – ed era dispiaciuto. Secondo lui nessuno mi ha difeso nemmeno da Fabriano. E io riparto proprio da qui”.

M.A.