UN FABRIANESE DA MATTEO RENZI

“Il presidente del Consiglio a Venaria Reale ci ha lanciato una proposta: quella di rivederci tra 2 anni con un elenco di cose che avremo realizzato e un elenco di cose che non avremo realizzato. Io voglio rilanciare e spero che l’incontro possa avere luogo in tempi più stretti perché il mondo cambia velocemente e due anni per l’innovazione digitale sono davvero lunghissimi”. Luca Ferroni giovane digital champion di Fabriano ha le idee molto chiare circa il suo ruolo e quello dei suoi colleghi. Il primo meeting nazionale degli ambasciatori dell’innovazione in Italia che ha avuto luogo non più tardi di una settimana fa a Venaria Reale, ha visto la partecipazione di 1000 rappresentanti provenienti da tutta la nazione. “Digital champions” dell’avanguardia dell’innovazione e Luca Ferroni, fabrianese, è tra questi. Studioso e attivista del software libero e dell’economia solidale Ferroni nel 2009 ha avviato il progetto beFair, per lo sviluppo sostenibile dei territori occupandosi con successo del MakerSpace nella Biblioteca multimediale  di Fabriano. Era a Venaria per portare le esperienze del territorio marchigiano e fabrianese in particolare, a fare networking con altri Digital Champions e attivare nuovi progetti di innovazione ed alfabetizzazione digitale. Ma cosa fa esattamente un campione digitale? Che ruolo ricopre? E’ un consulente richiesto dall’Unione europea per promuovere i temi dell’innovazione tecnologica e dell’agenda digitale negli Stati membri. È una carica istituita dalla Ue nel 2012, una sorta di ambasciatore dell’innovazione che ogni Paese deve incaricare per rendere i propri cittadini “digitali” e, con la collaborazione di una rete territoriale di Digital Champions, i champions si stanno implementando anche nella nostra Regione. “La rivoluzione digitale in atto è violenta, inarrestabile e tuttavia non può trascurare il valore dell’analogico – dice Ferroni – noi abbiamo un compito difficile ma necessario; l’economia dei bits è l’economia delle idee, della conoscenza ed è quindi un’economia di abbondanza che si arricchisce attraverso la condivisione che non può prescindere dalla Creatività come caratteristica base dell’essere umano. Fabriano è un territorio in crisi anche di identità. Noi possiamo fare molto.”

comunicato stampa