LA TRASFORMAZIONE DI PARIGI IN VILLE LUMIÈRE

Parigi è arte, è anche arte. Per questo la nostra rubrica settimanale curata da Francesco Fantini alla bellissima terra francese.

La Parigi dei grandi Impressionisti, Monet, Degas, Pissarro, ecc.., siamo intorno al 1860, la Parigi di Napoleone III, nipote di Napoleone Bonaparte, divenuto imperatore nel 1852. Napoleone III chiamò alla Prefettura della Senna il barone Georges Eugène Haussmann e lo incaricò di trasformare in moderna metropoli la capitale che aveva in gran parte un volto medievale, in più afflitta da lacerazioni sociali, ribellioni ed epidemie. Dal 1853 al 1870 Haussmann con l’aiuto di ingegneri trasformò completamente lo scacchiere urbanistico attraverso la spettacolare rete di boulevards: ampi viali sistemati con verde, alberi, su cui si affacciavano caffè, ristoranti, negozi, eleganti appartamenti signorili.  50 km di boulevards a tre corsie furono ritagliati nell’intricato ammasso di stradine, ciascuno con la sua splendida prospettiva e l’ampia pavimentazione. L’Opéra venne concepita come parte integrante di tale complesso; perno di tutto il sistema fu l’Ile de la Cìté. Stazioni ferroviarie, i mercati generali a Les Halles, Parigi era diventata la capitale d’Europa e attirava visitatori da tutto il Mondo. I boulevard collegavano direttamente il centro con la periferia, facilitarono movimenti di materiali e manodopera necessari alla rete ferroviaria. Paris si trasformava così in Ville Lumière, tale si presentò nel 1889 con l’Esposizione Universale con la prima illuminazione pubblica a gas esistente, e con la Torre Eiffel. Le SacréCoeur divenne l’edificio emblematico di tutto un quartiere frequentato dagli impressionisti, questo quartiere è Montmartre.

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