ANTONIO LATINI, LO SCALCO DI COLLAMATO
Un pomeriggio dedicato al figlio illustre di Collamato, lo scalco Antonio Latini, nato a “Coll’Amato” il 26 maggio 1642. L’Amministrazione Comunale di Fabriano, su iniziativa dell’Associazione Castello di Collamato, domenica 18 ottobre ha dedicato l’area verde del paese al “Principe degli scalchi”con una cerimonia che ha visto presenti il sindaco di Fabriano Giancarlo Sagramola, gli assessori Balducci e Pallucca ed i consiglieri comunali Guidarelli, Urbani e Leli. Alla presenza dei discendenti di Antonio Latini è stata anche apposta una targa, realizzata da Metello Gregori, a futura memoria e ricordo. A termine della cerimonia è seguito un interessante convegno sulla figura di Antonio Latini, moderato dallo storico fabrianese Balilla Beltrame, che ha visto come relatori il Prof.Aldo Crialesi ed il dottor Piero Guidarelli. “Dopo otto anni, afferma Crialesi, siamo riusciti a realizzare un grande sogno.” Il Libro “Autobiografia di un grande cuoco: Antonio Latini” di Furio Luccichenti, traccia le tappe della vita del grande scalco. Questo libro, pubblicato nel 2014 dal Centro Studi Don Riganelli grazie al prezioso contributo della fondazione Carifac, prosegue Crialesi, permette ai fabrianesi di assolvere a un debito secolare nei confronti della celebre figura del nostro illustre concittadino. Parlare di Antonio Latini defininendolo solo come un cuoco è riduttivo. Antonio Latini era uno scalco, maestro delle cerimonie ed organizzatore di convivi che predisponeva magistralmente con grande decoro e sfarzo, in un Seicento barocco in cui gli stessi apparati scenici dei convivi testimoniavano la potenza del signore illustrissimo che li organizzava. Per questo Antonio Latini è stato definito il più grande scalco del’600 divenuto “Conte Platino”nonostante le umili origini e condizione sociale. Rimasto orfano a soli cinque anni, Latini conobbe la miseria più nera e “senza famiglia e senza casa” , “coperto di cenci”cercò invano accoglienza dai suoi parenti finchè non fu accolto dalla famiglia Razzanti che gli impartì un’educazione di base. Ma siccome il Latini “non era di cervello fermo” andò a cercar fortuna a Roma accolto a servizio dal Cardinale Antonio Barberini dove fu messo a far pratica in cucina per un anno circa. A causa del trasferimento in Francia del cardinale, entrò a servizio presso la famiglia Colonna. La sua esperienza nell’allestimernto di convivi lo portò a frequentare le principali corti fino ad approdare a Napoli, a servizio del Ministro del Vicerè di Napoli Don Stefano Carillo Salcedo. Questa città fu testimone dell’ascesa della fama di scalco del Latini e proprio a Napoli compose e stampò i due volumi “Scalco alla moderna”suddivisi in “Ricette per i giorni di grasso” e “Ricette per i giorni di magro”. Sopraggiunse la morte immaturamente a Napoli nel 1696, città in cui tuttora riposano i suoi resti. L’intervento del prof.Crialesi ha tracciato un ritratto della figura di Antonio Latini che lo inserisce trai i più illustri personaggi della storia fabrianese. Dal manoscritto “Autografia” si evince la grande portata innovativa dello scalco Latini. Nell’appendice al libro possiamo trovare una rilevante sezione fotografica ed una selezione di dieci ricette del Latini , sapientemente raccolte da Balilla Beltrame, ed altre nove rielaborate e riproposte con successo anche in ultime degustazioni cittadine, a dimostrazione della portata innovativa del Principe degli scalchi. L’intervento del dottor Piero Guidarelli ha sottolineato in particolare questo aspetto della figura di Antonio Latini, il primo cuoco ad utilizzare il pomodoro, considerato all’epoca una pianta ornamentale, come ingrediente in cucina. Risale infatti al Latini la prima straordinaria ricetta della salsa di pomodoro. La riflessione finale di Guidarelli sottolinea l’importanza di ritrovare nel territorio la vocazione turistica attraverso la riscoperta delle nostre tipicità. Si rende necessario istituire la De.C.O , Denominazione Comunale di Origine, specie per prodotti quali il Salame di Fabriano, l’Agnello Razza Fabrianese e lo Spumante Metodo Scacchi. Un possibile volano di sviluppo che necessita di un cambio di mentalità che auspichi un ritorno alle attività di agricoltura e trasformazione dei prodotti della nostra terra che potrebbero far aumentare il numero degli addetti in agricoltura incrementando reti commerciali, anche via internet. A conclusione della giornata dedicata ad Antonio Latini una suggestiva ed interessante visita guidata del Castello di Collamato a cura dell’Associazione Fabriano dal Basso e dell’Associazione Castello di Collamato per un affascinante viaggio tra cultura e curiosità di un paese che con tanta energia e determinazione vuole raccontare la sua storia ricca di avvenimenti e di personaggi che hanno dato lustro e onorabilità al nostro territorio, ancora tanto da scoprire.
Gigliola Marinelli