LA SANITA’ E LA SALUTE – di Alessandro Moscè

La sanità è un settore delicato, lo sappiamo. No agli sprechi, agli esami inutili, ma si potrebbe controbattere che la prudenza non è mai troppa. Una risonanza magnetica ordinata per scrupolo, a volte è risolutiva anche quando sembrerebbe non necessaria. Ci sono malattie asintomatiche, nascoste, subdole. All’apparenza nessuna caccia al medico: il provvedimento sull’appropriatezza degli esami clinici non nasce per dare addosso ai camici bianchi, ma per smettere di erogare prestazioni sanitarie che non servono. Lo ha detto giorni fa il Ministro della Sanità Beatrice Lorenzin intervenendo alla trasmissione “La telefonata di Belpietro” su Canale 5. Intanto, però, tra i medici è rivolta dopo la presentazione del nuovo elenco di prestazioni sulle quali opereranno la spending review e la norma sulle sanzioni per chi prescrive esami non necessari. “Diamo gli strumenti per agire in modo più sereno”, ha detto chiaramente Lorenzin. Le sanzioni amministrative sul salario accessorio scatteranno dopo un eccesso reiterato di prescrizioni inappropriate e solo dopo un contraddittorio con il medico che dovrà giustificare scientificamente le sue scelte. Se non lo farà, solo allora scatterà la sanzione. Lorenzin ha presentato ai sindacati dei medici la lista di 208 esami a rischio spreco, con relative eccezioni in base alle quali si può ottenere la prestazione a carico del sistema sanitario. “In Italia l’eccesso di prestazioni costa allo Stato 13 miliardi di euro l’anno, soldi che potrebbero essere invece ridistribuiti nel servizio sanitario nazionale per garantire un accesso migliore, ad esempio, alla diagnostica oncologica”, ammonisce Lorenzin. Ci sono dei protocolli che definiscono come e quando fare le prestazioni diagnostiche. Sono stilati dalle società scientifiche e rivisti insieme al Consiglio superiore di sanità in base alle buone prassi. “Per questo abbiamo avuto un confronto con i sindacati. Il medico che prende in carico il paziente può anche decidere di derogare quando ritiene necessario fare più analisi, ma deve motivarlo”, chiosa il Ministro. Insomma, sbrigliare la matassa non è così facile. La discrezionalità non ha regole, la perizia neppure. La salute e la sanità non sempre vanno a braccetto. I medici si infuriano e annunciano scioperi: la guerra è appena iniziata.

Alessandro Moscè