FINALMENTE UN’EUROPA UNITA? – di Alessandro Moscè

Dopo lunghe, frammentarie discussioni, sembra che l’Europa si sia trasformata da un’entità astratta in un’organizzazione coesa, realista. L’Italia va aiutata dagli altri paesi europei che devono accogliere in modo equo i rifugiati, altrimenti è naturale che si solleverà la questione di Schengen. L’avvertimento è arrivato da Angela Merkel durante una conferenza stampa a Berlino. Il cancelliere tedesco ha spiegato che c’è un ampio accordo sul fatto che l’onere dei migranti sull’Italia debba essere ridotto e distribuito. “Se l’Europa fallisse sulla questione dei rifugiati, se si rompesse il legame con i diritti civili universali, non ci sarebbe più l’Europa che abbiamo voluto”, ribadisce il cancelliere tedesco. Da Calais, nel nord della Francia, dove sono accampati migliaia di migranti che sperano di raggiungere la Gran Bretagna, è intervenuto il vice Presidente della Commissione Europea, Frans Timmermans: “Bisogna arrivare rapidamente verso regole europee comuni sulle richieste di asilo”, ha affermato, assicurando che l’Europa non abbandonerà mai chi ha bisogno di protezione. Timmermans ha annunciato che Bruxelles stanzierà la cifra ulteriore di 5 milioni di euro per aiutare la Francia ad assistere migranti e rifugiati, e ha esortato i Paesi Ue a mostrare con i fatti i valori di solidarietà per affrontare la crisi mondiale che richiede la risposta congiunta dell’Europa. Un flusso migratorio che, secondo il vice Presidente, un continente con 500 milioni di abitanti è assolutamente in grado di gestire. La Commissione ha proposto un sistema per distribuire equamente una parte delle persone che arrivano in Italia e in Grecia e che necessitano di tutela. Si vuole essere incisivi creando un meccanismo stabile. L’esistenza di confini esterni comuni impone di non abbandonare al loro destino chi si trova in prima linea, bensì di affrontare le sfide delle migrazioni con un deciso spirito di solidarietà. I primi dati sull’accoglienza fa ben sperare, come l’atteggiamento di apertura della popolazione civile del continente. E’ sulla volontà di unire che si deve dare una risposta ineccepibile, non sulla forma. Solo così potrà essere sconfitto il populismo contrario, lo scetticismo antieuropeo.

Alessandro Moscè