SANTARELLI (M5S): ‘TERREMOTO INDESIT COME L’AQUILA, STATE TRANQUILLI E’ TUTTO NORMALE’

Tutto e il contrario di tutto. Da mesi, anzi, da anni sul caso Indesit se ne sentono di tutti i colori. Ora è iniziato il classico gioco dello scarica barile che ha il solito obiettivo: tutti responsabili e quindi nessuno responsabile. Il gioco si fa sulla pelle dei  lavoratori e di tutti i cittadini che vedono sgretolarsi sotto le mani un tessuto sociale ed economico sul quale si basa l’intera comunità dopo aver ricevuto raccomandazioni e iniezioni di ottimismo. Questo atteggiamento mi ricorda molto quanto accaduto a L’Aquila nei giorni precedenti il terremoto: i cittadini erano allarmati dalle continue scosse telluriche e i tecnici si riunirono dichiarando che non c’era alcun pericolo, che era tutto nella norma. La stessa cosa è successa per il caso Indesit. La voce di chi denunciava da tempo quello che stava per accadere, compreso il MoVimento 5 Stelle, non è stata mai ascoltata e i politici locali e nazionali si sono sempre affrettati a lanciare messaggi di ottimismo e rassicurazione. Nemmeno la vendita agli americani sembrava scalfire le loro convinzioni: “è una operazione fantastica per la quale io stesso ho parlato con gli americani” diceva Renzi, “quello della Whirlpool è un piano a lungo respiro” replicava Spacca che dopo aver incontrato la dirigenza Whirlpool aggiungeva “La Regione Marche è fortemente interessata a un’evoluzione virtuosa della strategia di integrazione industriale tra Whirlpool e Indesit, capace di coniugare il rafforzamento delle sinergie e della competitività internazionale del gruppo con la salvaguardia dell’occupazione e della coesione sociale del territorio”. E mentre venivano elargite queste perle di saggezza in Parlamento la nostra Deputata Patrizia Terzoni attendeva invano una risposta all’interrogazione con la quale chiedeva di conoscere i contenuti del piano industriale che Renzi aveva definito “magnifico”.  Ora qualcuno vorrebbe convincerci che la politica nulla può contro le decisioni prese da una multinazionale americana. Non sia mai che qualcuno si assuma le proprie responsabilità nell’aver cercato per anni di prendere tempo mostrandosi ottimista. Così a Fabriano come a L’Aquila, la scossa è arrivata all’improvviso eppure largamente annunciata. E come a L’Aquila i responsabili ci sono e si conoscono i nomi. Fanno tutti parte di quella filiera PD che per anni ha governato la regione, il comune e ora anche la Nazione.

Tutta questa vicenda mi ha fatto tornare in mente l’intervento del nostro consigliere comunale Joselito Arcioni che nel 2013 discusse in consiglio una interrogazione depositata ad aprile di quell’anno e alle due mozioni depositate il 18 giugno del 2012 come primi atti dopo l’insediamento con le quali si chiedeva l’organizzazione di un consiglio comunale aperto per parlare delle prospettive occupazionali nel nostro territorio e l’istituzione di una apposita commissione. La strada già 3 anni fa era segnata e chi non aveva interesse a farsi abbagliare e accecare dalle facili e false parole di ottimismo aveva la possibilità di vedere dove ci stava portando. Avvisare non è stato sufficiente e questi sono i risultati. Ma ora bisogna guardare avanti, per quanto possa essere difficile. Quella luce che prova ad abbagliare per creare immobilismo è ancora bella forte ma la scelta se lasciarsi accecare e quindi lasciarsi travolgere dagli eventi o agire aprendo bene gli occhi sta a ognuno di noi.

Lancio una proposta concreta che se sviluppata con l’aiuto di tutte le parti in gioco potrebbe portare a mio avviso a un grande beneficio per la comunità fabrianese e non solo. La cassaintegrazione peserà sul bilancio dello Stato per svariati milioni di euro dando respiro ai lavoratori ma togliendo loro dignità e prospettive per il futuro. Allora il Governo potrebbe destinare quei soldi a un progetto di rilancio dell’occupazione chiedendo a Whirlpool di mettere a disposizione il capannone di Albacina e aiutando i lavoratori coinvolti dalla cassaintegrazione alla creazione e realizzazione di un progetto in grado di avviare in quella sede un centro di riciclo e riuso dei materiali derivanti dalla raccolta differenziata dei rifiuti. Se a questo progetto decideranno di collaborare Comune, Provincia, Regione e Governo c’è la seria possibilità di vederlo realizzato in un arco di tempo ragionevole. E’ un progetto che potrebbe riassorbire totalmente gli esuberi e creare nuova occupazione. E’ il tempo di trovare soluzioni senza dimenticare i responsabili di questo sfascio. Siamo in un periodo in cui c’è la possibilità di fare entrambe le cose: avviare un nuovo progetto imprenditoriale a iniziare da subito e usare l’arma del voto per avviare un nuovo progetto per la tutta la regione punendo chi ci ha portati senza fare troppo rumore in questa situazione.”

Gabriele Santarelli – M5S