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CHIUDE ASSOCIAZIONE ‘GENITORI IN CRESCITA’ DI FABRIANO. MANCANO FORZE NUOVE

L’associazione ‘Genitori in crescita’ chiude dopo più di 10 anni di attività per mancanza di forze nuove. Lo annuncia l’ultima presidente, la dottoressa Maria Rita Carletti. “Per proseguire – spiega – ci vogliono le nuove generazioni che vivono a contatto con i giovani. Ci sono criticità ma anche stanchezza per un bel cammino fatto.” La notizia ha riaperto il dibattito educativo in città. Sempre molti a parlarne ma pochi a rimboccarsi le maniche. “Non è detto che l’avventura associativa finisce qui. Altri genitori con sensibilità per il mondo educativo potrebbero farsi avanti e prendere in mano le redini e raccogliere il testimone da noi.” Si chiude un’epoca con la fine dell’associazione nata dopo anni di incontri organizzati dalle associazioni cattoliche e dal Consultorio familiare di Fabriano. “Sono stati fatti molti incontri, in passato, dedicati al sostegno della genitorialità nelle scuole della città per approfondire l’educazione e il rapporto con i giovani sempre in continua evoluzione. Poi – aggiunge la dottoressa Carletti – nel 2005 la costituzione vera e propria dell’associazione. Lo scopo era quello di informare e formare i genitori. Dopo lo spazio della condivisione quello dello studio.” In un periodo in cui sono aumentati i disagi giovanili e anche le scuole si sono attrezzate per porre fine ad una emergenza educativa che non conosce sosta, Genitori in crescita, con coraggio, ha portato a termine un’indagine conoscitiva molto utile studiando un campione di 1000 soggetti del comprensorio. Tutti i genitori hanno espresso la volontà di essere loro stessi educatori dei figli e, per questo, hanno chiesto aiuto a scuola, associazioni sportive, parrocchia e gruppi vari. “Il dato – spiega la presidente – fa riflettere perché nell’indagine è emersa un’esigenza importante. I genitori desiderano maggior compatibilità tra lavoro e famiglia.”

Crisi di valori, società frammentata, eppure, le famiglie avevano espresso un disagio che, molto probabilmente, non tutti hanno colto: siamo responsabili dell’educazione e della crescita di nostro figlio ma è sempre più difficile conciliare lavoro e vita familiare. “Bisognerebbe ripartire da questa riflessione – spiega un sacerdote – per comprendere l’amarezza di una coppia che fa i salti mortali per essere una piccola chiesa domestica.” Nell’attesa che nuove leve si facciano avanti per prendere in mano l’associazione, gli iscritti – più di venti – ripensano ai tanti eventi organizzati. Dagli incontri sulla prevenzione dedicati alle neo mamme per capire come accudire il bambino, come si creano i legami e i disagi che poi esplodono nell’età adolescenziale. Uno spazio è stato dedicato all’importanza del gioco. “Abbiamo cercato di aiutare il genitore a crescere un ragazzo diverso proprio dal genitore – racconta – perché la società, la comunicazione, il divertimento, tutto è cambiato.” Si riparte, quindi, dall’alleanza scuola e famiglia. “E’ il bene comune più prezioso. Insieme a Comune di Fabriano, Ambito Territoriale 10 e Istituti Comprensivi – conclude Carletti – bisognerebbe stilare un documento di solidarietà educativa territoriale. Abbiamo avuto la fortuna di ascoltare il professor Cattaneo, esperto in materia, che ha messo in pratica un progetto simile in Lombardia. Questo progetto, forse, andrebbe ripreso.” L’associazione Genitori in crescita ha concluso le sue attività con un incontro dedicato all’educazione digitale molto partecipato. Al passo con i tempi anche quando si attendono nuove forze in grado di portare avanti la missione più difficile: l’educazione dei figli.

Marco Antonini