NUOVO CATASTO, BISOGNA FARE I CONTI CON I METRI QUADRI

Con la nuova riforma catastale, tutto cambierà nelle valutazioni abitative ai fini fiscali. Ed i commercialisti sono pronti come sempre a recepire il cambiamento, facendo da intermediari al servizio della cittadinanza. E’ stato questo uno degli argomenti principali affrontati all’apertura dell’Anno Giudiziario 2015 ad Ancona. Infatti con le nuove disposizioni viene radicalmente modificato il principio per il calcolo delle rendite catastali: non si farà più riferimento ai vani; l’unità di misura per la misurazione del valore immobiliare diventa il metro quadrato. “Una riforma epocale – afferma il presidente Mariano Cesari dell’Unione dei dottori commercialisti ed esperti contabili delle Marche (2841 professionisti iscritti)- che mancava da circa 80 anni e che terrà impegnati Uffici Territoriali e Agenzie almeno per un quinquennio nella ridefinizione dei valori catastali. Ecco perché sarà sempre più importante e necessario – ha concluso il presidente – avvalersi della competenza offerta dai professionisti che ho l’onore di rappresentare, anche nel ruolo di consulenti tecnici d’ufficio in ambito tributario”. Se in questo momento, con le tante novità di legge appena introdotte dal Governo, alla Giustizia tributaria è attribuito un ruolo delicato, così è anche per la figura del commercialista, sempre più al centro del sistema, a partire dal nuovo Processo Tributario Telematico. Dal 1° gennaio 2015, infatti, tutti gli atti e i provvedimenti dovranno essere sottoscritti con firma digitale. Nei processi amministrativi, si passa dalla facoltà di sottoscrizione con firma digitale degli atti del processo, come previsto dalla precedente disciplina, ad un vero e proprio obbligo di legge. Come pure per la dotazione della PEC nel far viaggiare gli atti. Ciò significa maggiore speditezza ed efficienza.