MATELICA RICORDA FRANCESCO ROSI, IL REGISTA DE ‘IL CASO MATTEI’
Francesco Rosi. Una perdita per il mondo intellettuale. Il 10 gennaio 2015 sarà ricordato come un giorno tristissimo per il mondo intellettuale perchè muore a Roma, a 92 anni, uno dei registi e sceneggiatori che inaugurò un genere nuovo, quello dei film inchiesta e di denuncia, il cinema dedicato all’impegno civile, lucido e pignolo nel descrivere dettagliatamente la storia e i momenti più difficili del Paese, fotografando uno spaccato della vita reale difficile – a tratti ancora oscuri – di anni pieni di episodi di cronaca nera , come l’intreccio tra mafia e stato, il senso della guerra, i rapporti economici ed industriali tra l’America e l’Italia nel Caso Mattei. Se ne è andato l’uomo schierato sempre contro la corruzione, le ingiustizie e sopratutto il regista che raccontava in modo straordinariamente, analitico e mai fazioso il rapporto tra potere e criminalità. Francesco Rosi è tutto questo. Una grande perdita per il cinema e per il mondo intellettuale impegnato nazionale ed internazionale. Un uomo che attraverso i suoi film non “voleva far sognare ma far acquisire lucidità”. Un uomo che non perdeva mai la speranza, questo il genio di Francesco Rosi. Le sue opere saranno ricordate come “un testamento che lascia alle nuove generazioni ” e che lo ricorderanno sempre come “Il Maestro” di impegno e coraggio, un regista che si era prefissato uno scopo a cui è stato fedele sempre nelle sue opere: ” far riflettere le persone” .
Uomo colto: studiò Giurisprudenza per intraprendere prima una carriera come illustratore di libri per bambini, iniziò a lavorare giovanissimo per Radio Napoli, utile esperienza perchè gli diede modo di conoscere e diventare amico di Raffaele La Capria, Aldo Giuffré e Giuseppe Patroni Griffi, figure importanti nel suo percorso con i quali collaborò spesso. La sua carriera cinematografica ebbe inizio come auito regista per Luchino Visconti per i film ‘La terra trema’ e ‘Senso’ e dopo varie sceneggiature come ‘Bellissima’, ‘Processo alla città’, nel 1956 co-diresse con Vittorio Gassman il film Kean – Genio e sregolatezza. Ma il suo impegno lo possiamo “toccare” nei suoi film inchiesta che saranno ricordati nel tempo. In 40 anni di lavoro, 17 film in attivo: La sfida, Salvatore Giuliano, Lucky Luciano, Le mani sulla città, Uomini contro, Il caso Mattei, , Cadaveri eccellenti, Tre fratelli, Cristo si è fermato a Eboli. Tante le onorificenze e premi importantissimi , per un uomo eticamente solido, ricordiamo la nomination all’Oscar nel 1981 per Tre fratelli e ricevuto la Palma d’oro a Cannes nel 1972 per Il caso Mattei, il Leone d’oro a Venezia nel 1963 per Le mani sulla città , nel 2008 il festival di Berlino gli riconosce un Orso d’oro speciale per l’insieme dei suoi film alla carriera, nel 2012, in Italia il Leone alla carriera. Per volere del Presidente Della Repubblica, “a testimonianza dell’importanza della sua opera e segno di riconoscimento per la sua proficua collaborazione nel settore cinematografico franco-italiano” gli vengono riconosciuti : il titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana nel 1995, Grande ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana – nastrino per uniforme ordinaria, Cavaliere della Legion d’Onore – nastrino per uniforme ordinarie. Il Maestro era spesso a Matelica , amico della Famiglia Mattei, legati da profondo affetto grazie e sopratutto a seguito del film “Il caso Mattei” nel 2012 gli viene riconosciuta dal sindaco di Matelica “la Cittadinanza onoraria di Matelica insieme a Vincenzo Calia, magistrato che si occupò del caso Mattei “. Francesco Rosi in quell’occasione fece una analisi lucida del nostro Paese che “di difetti ne ha molti e per guarire ha bisogno della buona volontà, dell’onestà, della moralità di tutti i cittadini, a partire da coloro che gestiscono il potere.” Lunedi 12 gennaio 2012 presso la Casa del cinema di Roma, il Maestro sarà celebrato in una cerimonia civile.
Gessica Menichelli