LEGAMBIENTE: “NO TRIVELLAZIONI IN ADRIATICO. PETROLIO? DANNOSO ALLA CRESCITA DELLE MARCHE”

“Un ritorno alle trivelle? Sarebbe una trama adatta ad un film di inizi ‘900”. Così commentano Luigino Quarchioni e Francesca Pulcini, rispettivamente presidente e vicepresidente di Legambiente Marche in vista della discussioni che si terrà domani 16 dicembre 2014 in Assemblea Legislativa delle Marche per tentare di impugnare l’articolo l’art.38 della Legge di conversione del D.L. 133/2014 Sblocca Italia che prospetta una nuova stagione delle trivellazioni di petrolio. Già il 10 novembre scorso Legambiente, Greenpeace, Fai, WWF e Mare Vivo hanno inviato una lettera-appello a tutti i Governatori Regionali per invitarli a contrastare questa scelta opponendosi all’articolo in discussione.

“Non possiamo ignorare la svolta energetica che sta vivendo il nostro Paese, le Marche comprese – continuano Quarchioni e Pulcini – un cambiamento che vede protagoniste le energie rinnovabili, la produzione diffusa e il risparmio energetico. Inoltre, siamo convinti che il futuro di questo territorio sia fatto di qualità ambientale per la crescita dell’economia, del turismo, dell’agricoltura di qualità e delle produzioni tipiche. Inoltre, una nuova, ma vecchia nelle prospettive, stagione delle trivellazioni petrolifere contrasta con gli orizzonti delineati dalla Macroregione Adriatico-Ionica. Per rendere le Marche più competitive e capaci di futuro – conclude Legambiente -, la scelta delle trivellazioni non solo è sbagliata ma fortemente dannosa ed è per questo che ci appelliamo a tutti i Consiglieri Regionali affinché contrastino questa scelta scellerata del Governo che ci riporterebbe troppo indietro rispetto all’innovazione che anche questa Regione sta vivendo”.