‘LE PREVISIONI METEO ESPRIMONO UNA PROBABILITÀ, ALTRIMENTI LE CHIAMEREMMO CERTEZZE”. IL RICORDO DEL NIPOTE ANTONIO

Nel giorno in cui si celebrano i funerali del metereologo Andrea Baroni, volto Rai e originario di Fabriano, Radio Gold pubblica, in esclusiva, il ricordo del nipote Antonio Baroni.

Raramente nella nostra vita incontriamo persone che profondamente fanno sentire la propria umanità. Sempre sorridente, sicuro di se (la guerra e la prigionia in Francia lo aveva profondamente provato) aveva parole che vestivano ogni persona. Disponibile al dialogo e confronto, ricordo con amore le sue pacche sulle spalle nei nostri momenti difficili, il calore dei suoi racconti davanti ad un focolare. Veniva spesso a Fabriano, e con la città aveva un legame profondo, quasi viscerale. Il padre nativo di Fabriano, era una vera e propria macchietta e cozzava con la sua sobrietà. Ogni volta che andavo a casa sua, si assisteva ad un vero e proprio teatrino, fatto di amore gioia e serenità. Amava profondamente passeggiare nei boschi e nella quiete di San Silvestro. Una volta diventato “famoso”, non ha mai dimenticato le sue origini e soprattutto la sua semplicità. Ha portato il tempo nelle case di tutti gli italiani, regalando speranze di giorni pieni di sole, offrendo un ”Che tempo fa” in maniera umana e simpatica, con il sorriso che nasceva sotto i baffetti da sparviero. Una persona che con molto tatto ha saputo conquistare l’affetto di famiglie intere, con l’arte di dialogare con parole giuste, sagge. Ho passato momenti difficili nella vita e lui mi chiamava sempre per sapere come stavo, per infondere gioia e speranza. Possedeva delle risorse interiori che per me sono diventate un capitale da non dilapidare, come la semplicità, il sorriso, lo sguardo penetrante che emana fascino e lascia sempre spazio ad una tenera interpretazione. Una persona speciale, una di quelle poche persone con un cuore e una sensibilità fuori da ogni logica. La sua filosofia di vita è stata la carità che lo ha sempre visto in prima linea in quell’impegno umano e civile che da lui scaturivano con naturalezza, con trasporto, con buonsenso. L’ultima volta lo incontrai circa 4 anni fa alle sue nozze di Diamante (un vero e proprio record) ero un arrabbiato dentro di me, lui mi abbraccio forte forte (anche se provato dalla sua andata giovinezza) e mi disse queste parole (non ricordo poi cosi bene la frase ma suonavano cosi): ”..Ascoltami bene, non fare differenze fra le persone in base al partito, al sindacato, alla loro fede… non pensare a quello, buca lo schermo! Ascolta, rifletti, osserva ciò che dicono e fanno in concreto, osserva soprattutto quanto, nel tempo, sanno restare leali, sanno resistere al compromesso, osservali mentre agiscono verso gli altri, non verso di te, poi scegli quelli con cui essere amico!.. Scegli e ammira chi sa essere leale nel tempo verso se stesso e l’avversario.” Un colpo al cuore: era ciò che pensavo ma non trovavo… Da allora non l’ho più rivisto… Ogni volta che veniva a trovarci alla domanda“chi è?” lui rispondeva “chi non c’è”… Guardo lassù sulle tue nuvole ed ora ci sei … sento la tua carezza… vedo di nuovo il tuo sorriso… Vola… “Molti anni fa quando mi alzavo in aereo – diceva zio – per fare le misurazioni meteo, vedevo le nubi avvicinarsi. Ci passavamo dentro, ed era un’emozione indescrivibile. Io le chiamavo Le signore del Cielo”.