CHI E’ GILBERTO GIL – di Alessandro Moscè
Nell’ambito delle Residenze d’Autore coniate da Francesca Merloni, ambasciatrice Unesco di Fabriano Città Creativa, domenica scorsa si è registrata la presenza in città del notissimo Gilberto Gil, che non solo ha tenuto un concerto al Teatro Gentile dinanzi ad un pubblico entusiasta, ma che ha anche incontrato i fabrianesi nella Biblioteca Multimediale (Radio Gold era presente con la direttrice Gigliola Marinelli, ndr). Lo stesso “Corriere della Sera” gli ha dedicato un ampio spazio mettendo in luce la versatilità del personaggio. Il percorso di Gilberto Gil, come accade spesso agli artisti brasiliani, è in fin dei conti un lungo e costante dialogo con la tradizione. E non fa eccezione il corso attuale del cantautore bahiano, prediletto dal suo amico di sempre Caetano Veloso, con il quale ha condiviso esperienze fondamentali. Il nuovo disco “Gilbertos sambas”, è dedicato proprio a Joao e già nel titolo gioca sull’inevitabile doppiosenso. Nome di uno, cognome dell’altro, ma è pur vero che Joao Gilberto a suo tempo fu un rivoluzionario, e quindi rapportarsi alla sua figura significa allo stesso tempo misurarsi con quella che è diventata la “tradizione”, ovvero il vangelo della “bossa nova” che fa da ossatura alla moderna musica brasiliana, aggiungendo il temperamento di un grande innovatore. E questo vuol dire rigenerare la materia che si utilizza per fare musica, anche se per una volta ancora, l’ennesima, si canta un classico come “Desafinado”, che al suo apparire segnò la svolta nella storia della musica brasiliana. Gil non ha mai smesso di vedere il suo paese con gli occhi critici dell’impegno civile, sia come compositore che come cittadino. Si impose come una sorta di “coscienza critica” del Brasile moderno e in particolare della sua anima africana. Forse, più di altri colleghi, ha manifestato una visione politica del patrimonio culturale del Brasile. Il 16 ottobre 2001 fu nominato ambasciatore della Fao e nel 2002 partecipò a numerosi seminari e tavole rotonde in Brasile dedicate alla lotta contro la fame, divenendo promotore attivo del’iniziativa governativa “Programa Fome Zero” (Programma Zero Fame) nel suo paese natale. Quando nel gennaio del 2003 Lula da Silva assunse i poteri di Presidente del Brasile, chiamò Gil a servire il suo paese come Ministro della Cultura, incarico che lasciò per ritornare a dedicarsi solo alla musica e ad alcuni temi specifici come la defiscalizzazione nell’ambito degli investimenti culturali.
Alessandro Moscè, direttore editoriale