DALLO SHOPPING SFRENATO AL RAMMENDO, DUE TERZI DEGLI ITALIANI TORNANO AL RAMMENDO

Shopping sfrenato addio! La crisi cambia le abitudini di acquisto e si ritorna al passato, all’artigiano che ripara le scarpa e al sarto che rammenda i vestiti. E se far riparare un vestito, un pantalone, una giacca, un tempo era tempo sprecato, oggi non è più così. La Cna Federmoda ha pubblicato i dati di un’interessante indagine, in base alla quale emerge che oltre il 60% degli italiani è ricorso, nell’ultimo anno, a riparazioni sartoriali. Non solo. Quasi il 20% dei consumatori, ovvero circa 12 milioni di persone, utilizza ormai stabilmente i servizi artigianali anziché comprare un nuovo indumento. Ancora più alta la quota di quanti preferiscono ricorrere al calzolaio piuttosto che acquistare nuove scarpe. Una scelta effettuata dal 23% dei consumatori, ovvero quasi 14 milioni di persone. Il dato più eclatante non è, tuttavia, solo questo. Stiamo assistendo, in realtà, a una vera e propria rivoluzione culturale nello shopping. Rispetto a qualche anno fa, quasi un consumatore su 4 ricorre al calzolaio e quasi un acquirente di abiti su due ricorre al sarto. Sempre in termini di cambio di abitudini, nell’ultimo periodo, la quota di consumatori che tende a recuperare un articolo danneggiato o usurato è aumentata di quasi il 60%, coinvolgendo oltre 35 milioni di persone. “Effettivamente – dichiara Daniela Galeazzi vicepresidente Cna Federmoda provinciale di Ancona e titolare di un laboratorio di sartoria – anche dal nostro piccolo osservatorio quotidiano possiamo confermare i dati dell’indagine nazionale Cna. Negli ultimi tempi, c’è stato effettivamente un aumento dei clienti che chiedono riparazioni ed una diminuzione di quelli che si rivolgono a noi sarti per realizzare abiti su misura, da sposa o da cerimonia”.