71° ANNIVERSARIO STRAGE FAMIGLIA POETA. IL RACCONTO DI ANDREA

Commemorazione della Strage che la mia famiglia, la famiglia Poeta, ha subito nel lontano 8 Ottobre 1943 a Serradica, dove per lo scoppio di una bomba a mano tedesca, morirono due bambini (fratelli di mio padre, una di nove anni Antonia, e uno di tre anni Mario).

Mio padre all’epoca aveva 6 anni, con lo scoppio della bomba, gli si perforarono i polmoni, e avendo la bocca piena di terra, riusciva a respirare con i fori creati dalle schegge che gli perforarono il torace, riuscì a sopravvivere a quella disgrazia sia per i fori che aveva nel torace, sia per il fatto che la sorella Antonia con il suo corpo gli fece da scudo; perse un occhio e una mano, ebbe la freddezza comunque di provare a coprirsi il viso per tentare di salvarsi) e Antonio Poeta (cugino di mio padre, nel ’43 la sua famiglia si rifugiò a Serradica per sfuggire ai pericoli della guerra…., all’epoca aveva 4 anni, perse completamente la vista)Questo anno ricorre il 71esimo anniversario di quel triste giorno, nel quale si ricorderanno tutti i caduti in guerra di Serradica, figli della nostra Patria che, con il loro sacrificio, hanno donato al futuro la loro grossa testimonianza di pace. Sabato 11 Ottobre 2014 a Serradica, allle ore 10.00 ci ritroveremo davanti al Monumento ai Caduti, alle ore 10.30 sarà celebrata la Santa Messa dal Vescovo di Fabriano S.E.R. Mons. Giancarlo Vecerrica, alle ore 11.15 ci sarà la Commemorazione davanti al Monumento ai Caduti sulle note del Silenzio grazie al trombettista Diego Prioretti. Interverranno Il Sindaco di Fabriano Giancarlo Sagramola, Giacomo Scortichini Presidente Sez. A.N.P.I di Fabriano e Andrea Poeta nipote delle vittime. Mai come in questo momento il nostro mondo ha bisogno di pace, troppa violenza, circonda il nostro mondo e la nostra casa, non dobbiamo mai dimenticare da dove veniamo e dove stiamo andando. Non dobbiamo mai perdere la via principale della nostra vita, nel passato ci sono state guerre devastanti che hanno creato solo, morte, fame e distruzione. Questo grande sacrificio di bambini e uomini dobbiamo custodirlo, farlo nosto, sia nella pace sia nella verità. Tutto ciò, non deve essere mai considerato un arrivo ma, una partenza per il futuro, in fondo: “Un popolo che ignora il suo passato non saprà nulla del proprio presente”.